lunedì 17 ottobre 2011

Violenza senza limiti

Dimostrare il proprio malessere sociale distruggendo è già esecrabile e lontano da ogni diritto democratico di poter manifestare il proprio dissenso. Distruggere un crocifisso e l’immagine della Madonna simbolo della maternità e della vita è un atto bestiale difficile da connotare. Sabato 15 ottobre a Roma, in occasione della manifestazione degli “indignatos” è successo anche questo. Un delinquente incappucciato, talmente vile da non mostrare il proprio volto, ha sfogato la propria rabbia contro un simbolo universale rispettato in tutto il mondo e non solo unico appannaggio del mondo cattolico. Maria, la Madonna, è il simbolo della vita. E’ amata da mussulmani, buddisti e dagli stessi non credenti che in essa riconoscono la natività come significato di essere uomo. A Maria è dedicata anche una “sura” del Corano anche se i mussulmani non la definiscono una santa. Chi ne ha oltraggiato l’immagine ha oltraggiato se stesso ed ha rinunciato al diritto di rispetto che compete a qualsiasi essere umano. Compiendo l’atto dissacrante ha dimostrato di essere incapace di discernere la differenza fra la manifestazione di un disagio sociale da un atto oltraggioso e senza senso. Calpestare la statua della Madonna di Lourdes come avvenuto a Roma è un atto vile compiuto da un codardo che probabilmente non riesce a distinguere la differenza fra usare le proprie mani per colpire un uomo piuttosto che accarezzare il proprio figlio. Un atto blasfemo che non ha senso e che dimostra la natura delinquenziale ed amorale di chi trincerandosi dietro una manifestazione pacifica ha spaccato vetrine, dato fuoco ad automobili ed attaccato lo Stato colpendo le Forze dell’Ordine. Un teppista che ha offeso non solo la religione e la comunità cristiana ma ha oltraggiato se stesso in quanto uomo, confermando, se ce ne fosse stato bisogno, la natura delinquenziale delle cellule che hanno esercitato violenza durante la manifestazione romana. Chi ha compiuto l’atto vestiva l’uniforme dei violenti che hanno scaricato le loro frustrazioni attraverso atti distruttivi dimostrando che non sono in grado di distinguere la differenza delle cose. Tutto è eguale, tutte le realtà hanno lo stesso valore senza differenza alcuna. Una massificazione massimalista che indica che il mondo non è investito solo da una crisi economica, ma è anche preda di una metastasi antropologica che rende il tutto un niente. L’atto irriverente, infatti, non può essere semplicisticamente definito come una “bestemmia isolata”, ma conferma la matrice anarchico – insurrezionalista degli autori convinti che l’azione contro strutture statali e religiose è la migliore espressione della loro emancipazione. Gesti ed episodi che devono indurre la collettività ad assumersi le proprie responsabilità, incitando i responsabili della gestione dello Stato a riappropriarsi con urgenza delle loro peculiarità istituzionali, per riguadagnare quei valori etici e di democrazia che nel tempo hanno fatto grande l’umanità.

17 ottobre 2011 – 12,30

1 commento:

M.Sarrocchi ha detto...

Il "complottismo" e' ossessione di molti e come ogni ossessione prende piede facilmente.A onor del vero,dopo aver ascoltato i commenti di due amici PS di fronte ad un bel caffe',viene da pensare che non vengano prese misure drastiche e restrittive verso i soliti noti per motivi a noi ignoti.Negli Anni di Piombo attuarono misure eccezionali solo quando ad essere colpiti furono i politici ed i loro affiliati.I caduti delle Forze dell'Ordine venivano considerati come danni collaterali da commemorare e basta.Il povero Dalla Chiesa fini' come sappiamo perche' grazie al conferimento dei poteri speciali stava arrivando dove non doveva..I tempi del'obbedir tacendo e tacendo morir sono finiti.Vogliamo l'onesta' al potere,meno auto blu e che l'Italia torni ad essere un Paese con coscienza civica e sociale.Un segnale importante e di speranza e' vedere come molti cittadini abiano volontariamente fornito prove fotografiche onde aiutare le Forze dell'Ordine ad identificare i facinorosi.