Ieri pomeriggio ho avuto il
dubbio di vivere in un periodo storico diverso o peggio di non essere più in
Italia ma a Cuba, nell’ex Unione Sovietica o nella moderna e democratica India.
Un momento di smarrimento indotto
dalla lettura di una Agenzia stampa TMnews del Ministro Bonino che si conclude
con la frase : ………………ha commentato Emma Bonino, precisando che una volta in
Italia "i nostri connazionali avranno un processo davanti una corte
speciale" e per loro varrà "la presunzione di innocenza".
Mi sono
chiesto se la
nostra Costituzione fosse improvvisamente cambiata e fosse possibile nominare anche in Italia Tribunali Speciali. Una
perplessità che oggi aumenta in quanto ho constatato la TMNews di riferimento è riportata da testate giornalistiche
online e quindi coerente con le informazioni in mio possesso (http://www.lastampa.it/2013/10/17/bonino-su-mar-accetto-lezioni-da-tutti-con-qualche-distinguo-Lsb99CNACuu9uTJeTkm0pI/pagina.html).
Non
sono, però, ancora certo di aver correttamente interpretato i contenuti
dell’agenzia, per cui trovo doveroso riproporla testualmente.
Bonino: Su marò accetto lezioni da tutti, con qualche
distinguo Ereditato "dossier di grande complessità"
Roma, 17 ott. (TMNews) - "Accetto consigli da
tutti" specie in sede parlamentare, "ma un po' meno sono disposta ad
accettare polemiche che arrivano da altre parti". E' quanto ha detto il
ministro degli Esteri Emma Bonino alle Commissioni riunite Esteri e Difesa durante l'audizione
congiunta con il collega Mario
Mauro, in riferimento alla vicenda dei due marò italiani
trattenuti in India. "Vanno bene lezioni da tutti, con qualche
distinguo", ha spiegato la titolare della Farnesina, dopo le recenti
critiche a tal proposito, arrivate anche dal suo predecessore Giulio Terzi.Il
governo Letta ha "ereditato un dossier
di grande complessità"
sulla vicenda dei due marò italiani trattenuti in India,
Massimiliano Latorre e
Salvatore Girone. "Il nostro impegno è portare a casa i marò. Dove si è bloccato il
discorso, che al momento penso stiamo superando, è l'interrogatorio dei quattro
militari che erano sulla nave" con Latorre e Girone. "Noi giustamente
ci rifiutiamo di rimandarli in India per essere interrogati e il braccio di ferro
sta in queste dimensioni", ha commentato Emma Bonino, precisando che una
volta in Italia "i nostri connazionali avranno un processo davanti una
corte speciale" e per loro varrà "la presunzione di innocenza".
Un passo in avanti
rispetto alle precedenti dichiarazioni del Ministro rilasciate al quotidiano
“La Repubblica” il 1 ottobre 2013
in un articolo titolato “La svolta della Bonino “non è
accertata l’innocenza dei due marò”” in quanto nella notizia leggiamo
finalmente che si intende rispettare la garanzia costituzionale della “presunzione di innocenza” .
Un’abissale passo
indietro invece, nel tempo e nella cultura italiana, anche in contrasto con la carta Costituzionale ,
quando invece ci viene detto “i nostri
connazionali avranno un processo davanti una corte speciale”.
Una frase che, per
taluni aspetti, spiega quanto espresso dal Vice Ministro degli Esteri Pistelli e
riportato nella presentazione del Thread dedicato ai due Marò sulla pagina di FB del Ministro Bonino,
scomparso dopo una permanenza di qualche ora. Una frase con la quale si
informava che l’Italia ha una
"GESTIONE CONDIVISA"delle procedura indiana,della Corte speciale.
A questo punto, non credo che si possa ancora
accettare questa ridda di informazioni contrastanti che palesano sicuramente un
approccio confuso se non addirittura contraddittorio, ad una vicenda che si
trascina ormai da 20 mesi.
Se il Ministro Bonino ha
ereditato un "dossier
di grande complessità" e nello stesso tempo ci informa che “Sui marò accetto lezioni da tutti, con
qualche distinguo”, credo che, nell’assoluto rispetto della trasparenza
istituzionale e delle garanzie costituzionali, la dottoressa Bonino
ci debba alcuni chiarimenti.
In
primis, se improvvisamente è venuta a cadere in Italia la garanzia della presunzione
di innocenza stante la frase a Lei attribuita “non è accertata l’innocenza dei
due marò” e, poi, se si è ritornati ai
periodi buoi che la storia ci tramanda come propri di dittature come quella fascista
o stalinista ed esista, quindi, il rischio che vengano istituite di volta in
volta “Corti Speciali” per giudicare gli italiani.
Ministro
aspettiamo fiduciosi un Suo chiarimento per non vedere svanire l’ultimo barlume
di fiducia verso le Istituzioni e la certezza che in Italia sia ancora
rispettato il diritto che rende grande una democrazia, quello di espressione.
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