http://www.agenziaradicale.com/index.php/esteri/2329-maro-india-l-eredita-velenosa-di-giulio-terzi-di-sant-agata, pubblicato dalla testata “Agenzia Radicale” .
Mi sto occupando della vicenda fin dall’inizio, assolutamente privo
di condizionamenti e da appartenenze partitiche o frustrazioni ideologiche che invece sembrano trasparire in molti altri,
specialmente fra coloro che frequentano la pagina di FB del Ministro Bonino.
Ho contestato a più riprese in passato la “gestione” della vicenda dei
marò da parte di Terzi “ quando non ne condividevo le
decisioni. Altrettanto liberamente ho apprezzato scelte assolutamente
condivisibili dell’ex Ministro. Posso, però,
tranquillamente affermare e se vogliamo anche dimostrare che è, invece, azzardato affermare che “Terzi
creò le precondizioni della situazione attuale per cui il ministro Bonino viene crocifisso un giorno sì e l’altro
pure dalla stampa che trova in lei anche un facile bersaglio poiché priva di
una copertura politica forte”.
Chi ha creato queste premesse è colui o coloro
che il 22 marzo u.s. hanno rimandato in India i nostri Militari proprio contro
il parere di Terzi e non hanno avviato l’arbitrato internazionale . Una
decisione scaturita da un atto di fiducia sui contenuti di una mera dichiarazione dell’Addetto di
Affari indiano sulla non applicabilità della pena di morte. Provvedimento,
invece, forse affrettato in quanto in contrasto con la nostra Costituzione
e soprattutto con sentenze della Corte Costituzionale.
Sono tra coloro che hanno espresso in questi mesi varie
puntualizzazioni di pensiero che coinvolgevano il Ministro Bonino, L’ho fatto
senza appartenere alla “stampa che trova in lei un facile bersaglio” ma come
semplice cittadino a cui sta a cuore la sorte dei due nostri ragazzi e che
aveva fiducia nel “politico Bonino” che conoscevo come strenuo difensore della
trasparenza di Stato e della difesa dei diritti umani. L’ho fatto non
condividendo affermazioni come “Non è provata l’innocenza dei due Marò”
assolutamente contraddittorie con le garanzie che uno Stato di diritto deve ai
suoi cittadini e l’ho ripetuto quando sono stato censurato dalla pagina del
Ministro e bannato solo perché non ero allineato con il pensiero ivi contenuto.
Lo continuerò a fare sicuramente in uno stato di netta inferiorità rispetto
alla dottoressa Bonino, da una posizione di gran lunga meno pregiata di quella
che può essere quella del Ministro anche se definito “ facile bersaglio poiché
priva di una copertura politica forte” come riportato nell’articolo.
Sono uno di quelli che ha scritto “un’adatta
lettera” al direttore di Libero, come
precisa l’autore dell’articolo, perché
sono convinto di quello che scrivevo e non perché me lo avesse ordinato nessuno
né tantomeno fossi retribuito da alcuno.
Ieri mi sono anche domandato se la dottoressa Bonino
fosse ancora il Ministro degli Esteri Italiano. L’ho fatto con uno scritto
sereno, pubblicato in rete e sui giornali che ripropongo per dovere di cronaca
e trasparenza di pensiero http://fernandotermentini.blogspot.it/2014/01/la-bonino-e-il-ministro-degli-esteri.html.
Sicuramente l’autore dell’articolo a cui mi
riferisco ha ragione nell’affermare “…..facciamo fare a quel che resta del
nostro apparato diplomatico il suo lavoro e speriamo che non si faccia male
nessuno”, perché ormai è certo il pericolo di farsi male se le cose evolveranno
al peggio e ce lo dobbiamo augurare in molti.
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