Il 24 febbraio il Procuratore generale
indiano E. Vahanvati ha ufficializzato alla Corte Suprema che per il caso dei
due Marò il Governo è favorevole ad
abbandonare il Sua act per la repressione della pirateria, ma, nello stesso
tempo, ha riconfermato la richiesta che i capi di accusa vengano formulati
dalla Nia.
Il giudice ha fissato una nuova udienza tra
due settimane riservandosi di decidere dopo aver esaminato “l’affidavit”
consegnato dalla Procura Generale e nel quale è formalizzata la richiesta di
confermare la titolarità delle indagini alla NIA.
Siamo di fronte, quindi, all’ennesimo gioco
delle tre carte indiano. Si chiede di non applicare la SUA ma nello steso tempo
di confermare le indagini della NIA che però non può emettere di fatto un
report accusatorio se non facendo riferimento alla legge antiterrorismo.
Il guado sicuramente non è stato superato ed
aspettiamoci altre novità fra due settimane. Il Giudice potrebbe rigettare la
richiesta del Procuratore Generale di lasciare le incombenze investigative alla
NIA e decidere di scegliere altra struttura investigativa, magari riportando il caso nelle competenze del Kerala.
Il 31 marzo, poi, altra data cruciale,
potrebbe accogliere la richiesta di togliere l’affidamento giudiziario dei due
Fucilieri di Marina all’Ambasciata italiana a Delhi e rimetterlo nelle
competenze del Tribunale, il chè potrebbe significare imprigionare i due Marò.
L'ennesimo rinvio di
due settimane da parte della Corte Suprema indiana, dimostra comunque che il governo di Nuova
Delhi è sempre più impantanato e non riesce a gestire fondamentali norme del
Diritto Internazionale. E’ assolutamente necessario, dunque, una decretazione
giuridica a livello internazionale che costringa l’India ad applicare ciò che
il diritto prevede unitamente ai contenuti delle varie convenzioni ONU in
materia, tutte sottoscritte e ratificate da Delhi.
Deve, in sintesi, essere attivato un Arbitrato
internazionale come peraltro deciso ormai da quasi un anno (11 marzo 2013)
dall’allora Ministro degli Esteri Terzi, procedura condivisa dal Premier Monti come è possibile
dedurre dalla lettura di note di stampa ed anche da documenti ufficiali, per
poi scomparire nel nulla
Una cosa è certa, non possiamo né essere
ottimisti né considerare conclusa la vicenda a favore dei nostri due Fucilieri
di Marina. Chi gestisce il gioco è ancora l’India dopo che l’Italia lo ha
permesso riconsegnato due militari italiani all’indebito giudizio di Delhi .
Al momento l’unico ad ostentare soddisfazione
per il successo ottenuto e tranquillità per il futuro é l'inviato speciale
dott. Staffan de Mistura, peraltro confermato nell'incarico dal nuovo Governo
per altri sei mesi.
L’ex Funzionario ONU si attribuisce palesando
"modestia" il successo di aver fatto cancellare il rischio della SUA ed
invoca a voce alta la necessità di ricorrere ad una giustizia internazionale.
Proprio lui che è stato fin dal primo momento assolutamente contrario all’Arbitrato
internazionale giudicato lungo e non certo, quando tutti gli esperti di diritto
internazionale affermavano invece che in 60-90 giorni si sarebbe potuto
arrivare alla decisione.
Fra 11 giorni sono trascorsi 365 giorni da
quando l’allora Sottosegretario de Mistura dichiarava “Le nostre priorità sono da un lato l’incolumità’ e il ritorno in
patria dei nostri maro’ e dall’altro mantenere un ottimo rapporto di lavoro e
di collaborazione con le autorità indiane. L’India - ha aggiunto - e’ un grande
Paese con il quale abbiamo tutta intenzione di avere un ottimo rapporto. E
questo - ha concluso - e’ un motivo in più per lasciare le divergenze nelle
mani del diritto internazionale, magari con una sentenza di una corte
internazionale”.
Purtroppo, nonostante che il dott. de Mistura ammetta di
richiamarsi agli insegni del Machiavelli, non sembra proprio che i risultati da
lui ottenuti siano tali da confermare sul piano concettuale quanto afferma.
Machiavelli scriveva tra l’altro, che un
"principe" ideale (ma non idealizzato), come tuttora ancora riportato
nei testi sulla leadership
deve : essere disponibile ad imitare il comportamento di grandi uomini a lui
contemporanei o del passato; essere in grado di essere "simulatore e gran
dissimulatore"; di saper controllare con saggezza la fortuna attraverso la
virtù; essere capace nello stesso tempo di essere leone, volpe e centauro
(leone forza - volpe astuzia - centauro come capacità di usare la forza come
gli animali e la ragione come l'uomo).
Sempre
rifacendoci al Machiavelli fin dal 1513 ci suggeriva che “ Nei momenti di calma l'abile politico deve prevedere i
futuri rovesci e predisporre i necessari ripari, come si costruiscono gli
argini per contenere i fiumi in piena”. Questo nel caso dei due Fucilieri di
Marina non è mai avvenuto. Anzi talvolta è accaduto il contrario come le
dichiarazioni rilasciate proprio da de Mistura il12 maggio 2012 ad una televisione
indiana con le quali ammetteva che i due marò erano incappati in un tragico incidente.
Sarebbe quindi auspicabile che il nuovo Esecutivo avvii un immediato Arbitrato Internazionale e riveda quando deciso sulla scelta “dell’inviato speciale”, magari affiancando a lui professionalità con maggiore expertise nella gestione dei conflitti.
1 commento:
anche io credo che la colpa principale sia quella che demistura si occupi della cosa.
Un posapiano diplomatico ancien regime.
Troppo prono.
Bravo Fernando Termentini.
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