Dall’11 marzo 2013 l’allora Ministro Terzi aveva
ufficializzato che la vicenda dei due
Marò doveva essere gestita con il ricorso all’Arbitrato internazionale ed aveva
ufficializzato l’intenzione anche all’India
attraverso una nota verbale.
In questi mesi l’Ambasciatore stesso e tanti altri di noi
impegnati a tenere alta l’attenzione sulla sorte dei nostri Fucilieri di Marina
siamo ritornati sull’argomento anche supportati dal pensiero di illustri
Accademici esperti nello stesso specifico settore.
Assoluto silenzio da parte delle Istituzioni responsabili nella
gestione della vicenda, a partire dal Premier Letta fino ad arrivare al
Ministro degli Affari Esteri Bonino, tutti impegnati invece a ricordarci con scadenza ciclica di un
processo equo e rapido.
Lo stesso Commissario di Governo dott. Staffan de Mistura in varie
occasioni esprimeva continuamente la sua contrarietà di avviare l’Arbitrato in
quanto sarebbero stati necessari tempi lunghissimi, anche anni. Lo confermò
anche in occasione di una trasmissione radiofonica Zapping 2.0 della Rai alla
quale intervenne a seguire anche chi scrive che si permise di non condividere le
pessimistiche previsioni del dott. de Mistura. Tutto si poteva, infatti,
avviare in un tempo massimo i 60 ai 90 giorni.
Oggi, il
Ministro della Difesa
Mario Mauro attraverso l’ANSA ci informa che “è esplorata ipotesi arbitrato internazionale” e
ribadisce che è necessario "fare di
tutto per fare chiarezza", in quanto l’episodio in discussione è avvenuto
in acque internazionali per cui "apre un contenzioso internazionale da
gestire in un contesto internazionale" ed ha ribadito ribadendo la
necessità della "internazionalizzazione del contenzioso che va messo a
sistema".
A tale punto è
spontaneo chiedersi perche da più di dieci mesi ci si ostina a non avviare
l’Arbitrato ora riconosciuto come strada valida anche dal Ministro della Difesa
e da parlamentari che hanno fatto parte della delegazione che recentemente è
andata a Delhi, come esplicitamente
dichiarato ed anche pubblicato su FB dall’Onorevole Domenico Rossi.
Varie le
ipotesi. Si può spaziare dalla difesa di interessi personali all’errore di
valutazione. Infatti, potrebbero sussistere la possibilità che istituendo
l’Arbitrato possano essere resi pubblici altri documenti tipo quelli pubblicati
da Libero due giorni orsono, tali da
creare un certo disagio in qualcuno o intaccare gli interessi di lobby.
Se, invece,
c’è stato un errore di valutazione sulla tempistica e sulla fattibilità di
portare avanti la richiesta di arbitrato, allora è giunto il momento che chi ha
sbagliato esca di scena e si
occupi di altro !
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