venerdì 4 aprile 2014

La febbre emorragica potrebbe minacciare l’Italia


 
Il governo del Mali nella tarda serata di ieri ha riferito di aver registrato "tre casi sospetti" di febbre emorragica. I possibili infettati  sono stati messi in isolamento in  attesa dei risultati dei test medici per individuare il virus di Ebola esistendo un pericolo di possibili contagio avendo la malattia ucciso già 84 persone nella nella vicina Guinea.

La Francia questa mattina ha bloccato per due ore un volo proveniente sempre dalla Guinea presso l’aeroporto  Roissy Charles-de-Gaulle, in quanto si sospettava che a bordo vi fosse un passeggero contagiato con il virus dell’Ebola. L’equipaggio ha avuto qualche dubbio dopo aver visto lo stato dei servizi igienici anche se le agenzie non entrano nel dettaglio. I 187 passeggeri e gli 11 membri dell’equipaggio del 727 sono stati dunque sottoposti a controlli sanitari, “con la verifica della temperatura”, e i test si sono rivelati negativi. Dopo due ore di quarantena i passeggeri hanno potuto riprendere il viaggio, mentre la Francia da ieri  ha rafforzato le misure di sicurezza per l’accoglienza dei passeggeri in arrivo a Roissy dai Paesi dell’Africa occidentale, dove ormai è accertato che sia scoppiata un’inquietante epidemia di Ebola.

La febbre emorragica dell'Ebola è potenzialmente mortale e comprende una gamma di sintomi quali febbre, vomito, diarrea, dolore o malessere generalizzato e a volte emorragia interna e esterna. Il tasso di mortalità è estremamente alto, variabile dal 50 al 89% secondo il ceppo virale, e un trattamento tramite vaccino non è tuttora disponibile.

La causa della morte è solitamente dovuta da una sindrome da disfunzione d’organo multipla. Il virus, secondo un criterio di pericolosità, è classificato come agente biologico di gruppo 4, così come agente di bioterrorismo di categoria A.

L’Organizzazione Mondiale  della Sanità (OMS) ha diramato un’allerta per l’epidemia in Guinea dove oltre alle 8° vittime fino ad ora ci sono 122 contagiati e la malattia si sta diffondendo in Sierra Leone ed in Liberia.

Contemporaneamente, il Ministro Alfano ci dice che “Secondo le nostre informazioni in Nord Africa ci sono tra 300 e 600 mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo” e molte di queste sappiamo bene che arriveranno in Italia e forse solo fra qualche mese saremo in grado di conoscere da dove provengono, dove hanno soggiornato in Africa.

Le siamo grati Ministro anche quando ci assicura nello specifico che “noi ci batteremo perché l’Europa difenda le frontiere”. Esiste però un allarme dell’OMS sull’Ebola che non può essere sottovalutato così come stanno facendo i francesi monitorando eventuali casi sospetti di gente che dall’Africa arriva sul proprio territorio, per cui  si auspicherebbe anche di essere informati se sono stati diramati fra i volontari,  le Forze dell’Ordine ed  i militari impegnati nell’accoglienza dei migranti, i protocolli da adottare per individuare ed isolare  eventuali portatori del virus in questione, ed in particolare  se sono stati predisposti in Italia Ospedali in grado di fronteggiare un’eventuale emergenza sanitaria specifica.

Dobbiamo guardare con occhio amico i disperati che arrivano dall’Africa, ma credo che nello stesso tempo lo Stato deve salvaguardare la salute dei nostri cittadini pianificando e predisponendo quanto necessario per fronteggiare una possibile emergenza sanitaria, lasciando da parte qualsiasi improvvisazione.

Fernando Termentini, 4 aprile 2014, 16,00

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