La Ministro
degli Esteri Federica Mogherini è a Washington, dove ha incontrato il
segretario di Stato Usa John Kerry.
Un silenzio forse suggerito da chi sembra stia ipotizzando contatti riservati con Modi, il vincitore delle elezioni indiane, preferendo la linea “off record” che, in ogni caso, garantirebbe ai responsabili di poter affermare in caso di fallimento: “io non c’ero, se c’ero non ho visto”. Scelta, però, non coerente con la tanto declamata intenzione di internalizzazione della vicenda e con la volontà di garantire ai nostri militari il diritto dell’immunità funzionale.
Fernando Termentini, 15 maggio 2014 - ore 11,15
La
titolare dalla Farnesina, prima di partire per gli USA, aveva annunciato di
voler affrontare tematiche importanti, prima fra tutte gli ultimi sviluppi
sull'Ucraina concordati al vertice
di Bruxelles del 12 maggio a cui hanno
partecipato i responsabili della diplomazia dei 28 Paesi Membri dell’Unione e
di avere intenzione, nel corso dell'incontro, di sollevare "sicuramente"
il tema dei Maro' italiani accusati della morte di due pescatori in India,
"anche per valutare insieme gli scenari aperti dalle elezioni indiane, e
per aggiornare Kerry sui nuovi passi che l'Italia sta facendo sulla strada
dell'internazionalizzazione della vicenda".
Direttamente
da Washington, poi, la Mogherini è tornata sull’argomento informando che l'Italia
chiederà agli Stati Uniti un sostegno nella crisi che riguarda i due Fucilieri
di Marina, Massimiliano
Latorre e Salvatore Girone, detenuti in India. Una
comunicazione ufficiale fornita ai media all’arrivo a Washington Dc. "Sarà
un tema che solleverò, per valutare insieme gli scenari che le elezioni indiane
aprono e anche per aggiornare Kerry, con cui avevamo parlato della vicenda dei
marò durante la visita del Presidente
Barack Obama a Roma". In questa occasione la Mogherini ha anche
precisato che l’'Italia sta preparando il terreno per un arbitrato
internazionale ed evitare un processo in India ed aggiunto: "Lo aggiornerò chiedendo un loro
sostegno anche perche il tema fondamentale è il riconoscimento della immunità
funzionale”.
L’incontro c’è stato. Al termine dei lavori la Responsabile della
Farnesina ha tenuto una conferenza stampa il cui video è pubblicato su Youtube
al link https://www.youtube.com/watch?v=dE4eGnu22J0, ma,
fatto possibile ogni errore di interpretazione delle sue parole, non emerge che
abbia parlato con Kerry dei due Marò.
Un’omissione informativa o piuttosto una scelta della Ministro
vincolata dalla ricorrente riservatezza che sempre di più viene imposta alla
vicenda, o, piuttosto, una omessa comunicazione
dei media presenti?
Al momento non è dato da saperlo perché come di consueto
specialmente negli ultimi due Governi, i brevi e sporadici flash sulla vicenda
dei due Marò vengono immediatamente oscurati da un sipario impenetrabile da cui
non permea nulla, mutuando l’approccio della “Secret Diplomacy” di boniniana
memoria, di cui sembra si sia invaghita
anche la Mogherini e che abbia scelto la strada dei contatti riservati da non "divulgare".
Un silenzio forse suggerito da chi sembra stia ipotizzando contatti riservati con Modi, il vincitore delle elezioni indiane, preferendo la linea “off record” che, in ogni caso, garantirebbe ai responsabili di poter affermare in caso di fallimento: “io non c’ero, se c’ero non ho visto”. Scelta, però, non coerente con la tanto declamata intenzione di internalizzazione della vicenda e con la volontà di garantire ai nostri militari il diritto dell’immunità funzionale.
Dubbi molti, certezze poche, ipotesi tante. Non ultima che la
strada aperta il 22 marzo 2013 dal Governo Monti con la riconsegna dei due
Fucilieri di Marina all’indebito giudizio dell’India, continua ad essere
percorsa sotto la pressione di interessi non meglio definibili delle lobby
economiche che continuano a mantenere sigillato “il vaso di Pandora”
dell’intera vicenda.
Sicuramente come i fatti dimostrano si preferisce non “disturbare”
anche a danno della sorte di due uomini,
di due cittadini italiani a cui si sta negando ogni tutela nazionale.
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