Egregio
Sig. Sindaco, ho letto la Sua lettera inviata al Presidente dell’India (*) e come cittadino italiano leggendo il Suo
pensiero non posso fare a meno nemmeno io di tacere.
Mi meraviglio che chi
indossa la “fascia tricolore” non perché gli sia stato imposto ma perché ha
scelto di rappresentare un’Istituzione e quindi lo Stato, si giustifichi, come
si evince dalle Sue parole, nei
confronti del Capo di uno Stato estero per una decisione presa dall’Esecutivo
dello Stato sovrano di cui Lei fa parte.
Pur apprezzando la Sua disponibilità
ad ospitare a Taranto i figli dei due pescatori indiani e pur condividendo i
Suoi apprezzamenti nei confronti di professionisti indiani che anche io,
seppure non come medico, ho comunque
avuto occasione di conoscere ed ammirare nel corso delle mie attività
professionali, ritengo che forse sarebbe
stato più opportuno limitarsi al gesto di benevolenza senza ulteriori
“approfondimenti”. Peccato, invece, che Lei accenni a convegni di “Storia
Patria” facendo cenno solo ad una parte di essa.
Mi permetto di rammentarLe che
la storia e quindi la memoria è “maestra di vita” solo se avulsa da preconcetti
e da distinzioni di parte. E’un bel gesto rendere omaggio ai giovani indiani caduti
sul suolo italico meritevoli del massimo rispetto e riconoscenza, ma forse non sarebbe guastato ricordare anche
che i due Fucilieri di Marina sono militari italiani incolpati di qualcosa nell’esercizio
delle loro funzioni e quindi tenutari del diritto di garanzie che l’India non
può disattendere.
Ha anche dimenticato di ricordare al Presidente indiano che
in questo momento altri giovani indiani sono impegnati a stretto contatto di
gomito con i commilitoni dei due Fucilieri di Marina a cui Lei fa riferimento e
rischiano quotidianamente la loro vita in terre lontane per garantire la
stabilità in aree di crisi, la sicurezza globale e la democrazia.
Forse non
guasterebbe sentirsi più italiani, pur
non essendo come Lei tiene a sottolineare un esperto di diritto, lasciando da parte almeno per una volta
approcci demagogici e retorici. Fernando Termentini (mail@fernandotermentini.it)
14
marzo 2013 – ore 20,00
(*)14 mar. - (Adnkronos) - ''In un momento
particolarmente delicato delle relazioni diplomatiche dei nostri due Paesi, in
qualita' di sindaco di Taranto, citta' del fuciliere Massimiliano Latorre, non
posso assolutamente tacere. E' mio preciso dovere esprimere grande rammarico
per quello che sta accadendo e ribadire senza esitazione, la stima mia
personale e quella della citta' che rappresento, per il popolo indiano''. Lo
scrive il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, in una lettera inviata al capo
del Governo della Repubblica dell'India, Manmohan Singh tramite l'ambasciatore
della Repubblica dell'India in Italia, Debabrata Saha. ''Non sono un uomo di
legge e non ritengo giusto intervenire in un disguido interpretativo di cosi'
grande rilevanza'', precisa a proposito della controversia relativa ai due
maro' Massimiliano Latorre e il barese Salvatore Girone accusati di aver ucciso
per errore due pescatori indiani durante un'operazione antipirateria. ''Nel mio
lavoro di medico in alcune capitali europee - riprende Stefano - ho avuto modo
di conoscere ed apprezzare la straordinaria competenza dei colleghi provenienti
dal vostro glorioso Paese. In ogni campo del vivere civile - sottolinea -
l'amicizia dei nostri popoli e' stata proficua, sincera e leale". "In
recenti convegni di Storia Patria, tenutisi nella mia citta', e' stato
evidenziato il ruolo determinante a favore della nostra Liberazione dei giovani
indiani nell'ultima guerra mondiale. Fidando in tutto cio', che non puo' e non
deve essere dimenticato, l'intera citta' che rappresento rinnova la sua
disponibilita' ad accogliere i figli degli sfortunati pescatori per soggiorni
di studio. Nella certezza - conclude il sindaco di Taranto - che tutto si
chiarira' nel migliore dei modi e che risolta la controversia dalla saggezza e
dalla disponibilita' dei due governi, le relazioni diplomatiche riprenderanno
nel migliore dei modi''.
(14 marzo 2013 ore 15.16)
(14 marzo 2013 ore 15.16)
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