L’Ambasciatore Terzi si è dimesso da Ministro degli Esteri
in palese dissenso con il Governo nella gestione delle sorti dei due Fucilieri
di Marina “rispediti” in India inaspettatamente per loro, per le loro famiglie
e per tutti gli italiani che condividono da 14 mesi le ansie di questi due militari.
Una scelta sicuramente meditata e
connessa forse e per quanto dato da sapere,
anche alla “promozione sul campo” del Sottosegretario Staffan De
Mistura delegato direttamente dal
Premier a rappresentare l’Italia nella gestione con l’India della vicenda,
senza che il “diretto superiore del Sottosegretario, il Ministro” venisse
coinvolto nella specifica decisione.
Nell’accavallarsi di notizie
frammentarie oggi improvvisamente abbiamo appreso da notizie di stampa che le indagini nei confronti dei due militari
italiane saranno riprese da capo ed affidate all’agenzia indiana NIA fondata
con scopi antiterroristici dopo l’attentato di Mumbai avvenuto anni orsono.
Squadre di operativi con modesta esperienza investigativa ma grande efficacia
operativa nell’individuare ed eliminare un pericolo terroristico.
Nel cercare di acquisire
informazioni sul perché di questa improvvisa decisione indiana che sicuramente
non sarà destinata ad accelerare i tempi a favore dei nostri Marò come
espressamente e più volte rassicurato dal Vice Ministro De Mistura, sono
incappato in una recente agenzia stampa che induce ancora di più perplessità
sulla vicenda.
Un’informazione che confonde nel momento che per quanto
compreso dalle parole del Premier pronunciate in Parlamento in occasione della
sua recente audizione, solo l’ex Ministro degli Esteri, l'Ambasciatore Terzi, era l’unico a voler
trattenere in Italia i due militari alla scadenza della licenza elettorale loro
concessa da Delhi.
Leggiamola insieme :
“17:53
11 MAR 2013
(AGI) - Roma, 11 mar. - La decisione di non far rientrare i maro' in India
"e' stata presa in coordinamento stretto con il presidente del Consiglio
Mario Monti e d'accordo tutti i ministri" coinvolti nella vicenda,
"Esteri, Difesa e Giustizia.E' quanto ha affermato all'Agi il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, aggiungendo che "siamo tutti nella stessa posizione, in maniera coesa e con il coordinamento di Monti".
Secondo il governo italiano, ha spiegato De Mistura, "a questo punto la divergenza di opinioni" tra l'Italia e l'India sulle questioni della giurisdizione e dell'immunita' richiede un arbitrato internazionale: il ricorso al diritto internazionale o una sentenza di una corte internazionale". Non c'e' stata ancora, ha spiegato De Mistura una reazione indiana alla nota verbale consegnata dall'ambasciatore italiano a New Delhi Daniele Mancini. "Le nostre priorita' - ha spiegato il sottosegretario - sono da un lato l'incolumita' e il ritorno in patria dei nostri maro' e dall'altro mantenere un ottimo rapporto di lavoro e di collaborazione con le autorita' indiane. L'India - ha aggiunto - e' un grande Paese con il quale abbiamo tutta intenzione di avere un ottimo rapporto. E questo - ha concluso - e' un motivo in piu' per lasciare le divergenze nelle mani del diritto internazionale, magari con una sentenza di una corte internazionale".
Sono
confuso e concludo solo chiedendomi se il Sottosegretario agli Esteri a cui fa
riferimento l’AGI è lo stesso diplomatico svedese Staffan De Mistura oggi Vice
Ministro degli Esteri.
Roma 05
aprile 2013 – ore 14,30
2 commenti:
Finché sono ancora liberi di muoversi ,i servizi debbono andare a prenderseli.in velocità e segretezza.Dopo saranno inviati come addetti alla sicurezza in qualche ambasciata lontana..Si potrà andare al processo con una maggiore tranquillità.In India la giustizia è un vero caos...
Ho il forte sospetto, quasi certezza, che il documento di cui parla De Mistura circa l'assicurazioni da parte del governo indiano a non applicare la pena di morte sia invece un mero parere di avvocati (indiani) che hanno assicurato che questo tipo di reato non prevederebbe la pena di morte. Ecco perchè non è stato mostrato, altrimenti a quest'ora l'avrebbe già messo in mostra su tutti i giornali e ovviamente fatto vedee anche in parlamento
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