- Gen Termentini siamo arrivati a quasi 600 giorni e i nostri ragazzi sono ancora in India. Da un governo che ha nominato inviato speciale Staffan De Mistura potevamo aspettarci qualcosa di diverso? E se si cosa si aspettava che facesse questo governo?
Sono molto pessimista dott. D'Ecclesia per vari motivi. In tutta onestà, mi sarei
aspettato ben altro da questo Governo ed in particolare dal Ministro Bonino da
sempre paladina dei diritti umani e che invece per la vicenda dei due Marò non
sembra essere coinvolta più di tanto.
Non si conoscono, infatti, prese di posizione del Ministro. Solo
sporadiche frasi di circostanza, spesso retoriche come quando si esprime sull’equità e la rapidità del processo.
Esercizi linguistici parlare di rapidità dopo che sono trascorsi 19 mesi dagli
eventi e 6 mesi dall’insediamento del Governo. Offese ai diritti dell’uomo ed
alla Giustizia garantendo equità in un processo penale.
Giorno dopo giorno mi convinco sempre di più che come
avvenuto in passato per l’Ambasciatore Terzi, anche oggi il Ministro degli
Affari Esteri è praticamente estromesso dalla gestione di un problema che
invece dovrebbe essere di esclusiva competenza della Farnesina, Dicastero tenutario
dell’expertise necessaria per la gestione di fatti e controversie
internazionali.
In tutta questa vicenda, infatti, emerge e si conferma sempre
di più un’ambiguità gestionale difficilmente comprensibile. Con il precedente
Esecutivo abbiamo visto che fin dal primo momento la Difesa ha rappresentato il
polo dove si sono concentrate le iniziative e forse anche delegate le
competenze. E’ stata la Difesa, infatti,
a dare l'ok all'armatore perché la Erica Lexie rientrasse
sul porto di Koci ed a sottoscrivere - per quanto noto - l'impegno con l'India per rendere disponibili
per un futuro interrogatorio gli altri 4 Fucilieri di Marina componenti il NMP
coordinato da Massimiliano Latorre.
Il Ministro Di Paola ha pagato gli indennizzi alle
famiglie dei due poveri pescatori uccisi e per i danni al peschereccio indiano.
Un'iniziativa sicuramente non presa in autonomia dal Ministro ma coordinata con
la Presidenza del Consiglio se non altro per giustificare l’onere economico da
contabilizzare, difficilmente imputabile
agli usuali capitoli di spesa. Un atto
peraltro interpretato dagli indiani ed anche da qualche italiano come un'ammissione di colpa.
Una Difesa accompagnata da discontinue comparse dell'allora
Sottosegretario agli Esteri Staffan de
Mistura, come tale delegato dagli Esteri, ma in buona sostanza palesemente autorizzato a
decidere in autonomia forse sempre dall’Esecutivo, non sempre in sintonia con
l’ex Ministro Terzi.
Non solo un’ipotesi, quella della mancata condivisione
fra Ministro e Sottosegretario nella gestione degli eventi, ma quasi una
certezza considerando il ruolo palesemente ricoperto dal dott. De Mistura nel
consigliare il rientro improvviso in India dei due Fucilieri di Marina nel
marzo u.s., anche sconfessando sue precedenti convinzioni espresse qualche
giorno in merito alla necessità di avviare un arbitrato internazionale.
Da quel momento il dott. De Mistura e non il Ministro
degli Esteri é diventato l’interlocutore privilegiato per la trattazione del
problema, delegato anche a rilasciare poche e scarne informazioni, di volta in
volta riprese quasi testualmente dagli altri Dicasteri interessati alla
questione.
Nominato Commissario del Governo per la vicenda, oggi
risponde direttamente a Palazzo Chigi, limitandosi, quasi sicuramente, solo ad
informare gli Esteri che diventa portavoce di decisioni prese da altri, forse anche con il coinvolgimento delle più
altre cariche dello Stato.
L'italo svedese Staffan de Mistura, di fatto é diventato
il gestore del futuro dei due marò e lo sta facendo con un approccio non sempre
condivisibile. Una designazione che lascia perplessi, sicuramente imposta da
valutazioni di vertice condizionate probabilmente anche da alleati importanti impegnati
a difendere i propri interessi in India.
- Il Ministro degli Esteri Bonino ha delegato ad altri le azioni,sembra
decisamente fuori ruolo,e anche nelle dichiarazioni ha denotato un assenza
e una non conoscenza assoluta della vicenda,deducibile da cose dette non
solo in maniera improvvisata ma anche in maniera sciagurata e mi riferisco
alle sue dichiarazioni sulle vedove,su quelli che non ci sono più e sulla
cocciutaggine nel voler riportare a casa i due ragazzi. Caro Generale ma
quando parla il ministro a chi si rivolge?
Credo di poter ripetere confermando quanto detto in
precedenza: il Ministro Bonino si esprime sulla base delle informazioni di cui
dispone e che al momento arrivano esclusivamente dal dott. De Mistura in quanto
credo che anche il ruolo dell’Ambasciatore a Delhi sia stato al momento
ridimensionato per quanto attiene ai fatti specifici.
Leggendo la Sua domanda, penso inoltre, che anche Lei che
da tempo si occupa della vicenda abbia consolidato una convinzione simile alla
mia, ma quello che mi lascia perplesso é il perché il Ministro Bonino abbia
accettato un ruolo di subordine in una vicenda importantissima come quella di Massimiliano
Latorre e Salvatore
Girone. Un’accondiscendenza
che appare inusuale conoscendo le
caratteristiche intellettuali, professionali e caratteriali della titolare del Dicastero degli Esteri.
Di fatto si sta ripetendo quello che é avvenuto con il
precedente Esecutivo. Una Farnesina di fatto vincolata da decisioni superiori
in cui il ruolo di de Mistura diventa dominante e condizionante le decisioni di
Palazzo Chigi. Il perché ciò avvenga e sia avvenuto sulla pelle di due
cittadini italiani non é facile ipotizzarlo, ma di fatto sta accadendo sulla
scia di un passato sicuramente mal gestito e quasi sicuramente condizionato da lobby
economiche ed alleanze politiche sul piano globale.
- Grazie al vice ministro degli esteri siamo venuti a conoscenza che il
governo italiano sin dal primo giorno aveva deciso di affidare all'India
la gestione del caso. L'India li processa e se li reputa colpevoli ,si
dimostra comprensiva non esasperando la pena che i nostri marò vengono a
scontare in Italia.Può un governo trattare i suoi uomini a questa maniera
Gen. Termentini,come se fossero due criminali ?
Questo é l'aspetto che maggiormente indigna. Una serie di
fatti che senza offesa per nessuno mi permetto di definire vergognosi per una
serie di motivi. La cessione completa
della sovranità nazionale delegando all'India il diritto di giudicare che nessuna legge internazionale prevede. Il non
pretendere che ai nostri militari sia concessa l'immunitá funzionale
riconosciuta dal diritto consuetudinario
e pattizio, applicata, peraltro, dalla
stessa India nei confronti di due suoi militari inquadrati nel contingente ONU
impiegato in Congo ed accusati di stupro. Il non pretendere che L'India si
attenga alla Convenzione di Montego Bay sul diritto della mare da Delhi
sottoscritta. Riconsegnare due cittadini italiani ad un Paese che prevede la
pena di morte per i reati loro attribuiti, confidando nei contenuti di un
documento sottoscritto dall'Addetto di affari indiano a Roma, peraltro
sconfessato di lì a qualche giorno dallo
stesso premier indiano Singh in risposta ad una telefonata del Senatore Monti
sullo specifico.
Questi i principali aspetti di cui io come cittadino
italiano mi vergogno e non vado oltre nell’elencarli per non annoiare. Arrossisco,
però, per questa serie di azioni che
evidenziano la inefficacia delle parole dette e ridette in questi mesi dai
rappresentanti istituzionali anche di elevato rango. I fatti stanno, infatti,
dimostrando che l'impegno istituzionale italiano per i due marò é più formale
che sostanziale, un interesse quasi obbligato dalle circostanze ma non sentito
come dovere etico.
Parole e solo parole, fatti inconcludenti, che dimostrano
una verità al momento incontrovertibile: la valenza indiana nella gestione
delle trattative è di gran lunga superiore alla nostra e tale da evidenziare in
ambito internazionale una pochezza italiana che va ben oltre la valenza
economica del Paese.
- Il 15 Agosto abbiamo saputo dall'inviato De Mistura che c'erano
problemi con l'India per l'audizione degli altri 4 marò,hanno aspettato il
15 Agosto per comunicarlo,Cosa andava a fare De Mistura in India,oltre a
portare le orecchiette,a trattare l'audizione dei 4?
E
come mai continua a ricoprire quel ruolo ,riesce a farsene una ragione?
Alla prima domanda rispondo esprimendo un dubbio : forse
il dott. de Mistura fa parte a quella categoria di Funzionari adusi a dire di
fronte ad eventi importanti che potrebbero coinvolgerli direttamente, "io non c'ero, se ero presente ero
momentaneamente fuori posto o impegnato in altro ".
Infatti, appare
strano che un Commissario governativo incaricato di mediare per la sorte di due
italiani dimentichi di anteporre a qualsiasi richiesta della controparte
aspetti sostanziali come quelli dell'impegni sottoscritti a marzo del 2012 su un
eventuale interrogatorio degli altri 4 Fucilieri di Marina.
Chi è titolare di responsabilità del genere non può
permettersi di disconoscere o solo dimenticare aspetti che si stanno
dimostrando fondamentali per la chiusura delle indagini e quindi l’inizio del
processo. Elementi difficilmente impugnabili in quanto parte integrante di
norme procedurali indiane che prevedono determinate prerogative e diritti
decisionali a coloro a cui sono affidate
le indagini.
Aver relegato in subordine questi vincoli rappresenta una
imperdonabile sottostima della controparte che dimostra di essere tuttaltro che sprovveduta. Ancora una volta la
conferma della pochezza dei contenuti dell'azione diplomatica italiana a fronte,
invece, di una determinazione indiana.
I motivi per cui il dott. De Mistura rimane al suo posto
sono noti solo a chi lo ha designato per questo incarico. Sostituirlo in questo
momento, comunque, potrebbe dimostrare agli indiani che in questi 600 giorni
l'Italia ha sbagliato tutto anche nella scelta dei propri Funzionari. Si
potrebbe rimediare al danno affiancando al dott. De Mistura un supporto, "una spalla" giustificata dalla
stanchezza del Commissario accumulata in questi 19 mesi.
- Nessuna parola è stata proferita all'Onu sui marò,nessun incontro
,nemmeno al bar. E' normale tutto ciò Generale?
Una scelta incomprensibile ed assolutamente difficile da
accettare come cittadino italiano. Non un cenno nell’agenda dei lavori, nemmeno
un incontro "face to face" se non altro con gli indiani.
Un silenzio generalizzato ormai diventato tombale, come
se qualcuno avesse dimenticato o gli è stato imposto di dimenticare che da 19
mesi ci sono due militari italiani in ostaggio di uno Stato terzo.
Non ci sono parole, se prima ho utilizzato l’aggettivo "vergognoso" ora non vado oltre
altrimenti supererei ogni limite di decenza.
- Non è venuto fuori nessun nome di chi ha dato ordini che non poteva
dare,e a quanto pare in molti sono stati pure premiati .In tutti i paesi
del mondo sarebbero cadute molte teste,in Italia no vengono premiati .Come
mai generale hanno seguito alla lettera gli ordini del mandante o dei
mandanti?
La parola "ordine" ha intrinseco il significato
di un obbligo da rispettare. Un'adempienza che deve essere osservata e non
disattesa (to must, per usare un termine
inglese che rende benissimo il concetto ). Forse nell’intera vicenda qualcuno
ha interpretato piuttosto che applicato regole e normativa.
L'Armatore avrebbe dovuto informare il Comando della
Squadra Navale (CINCINAV) della Marina Militare per avvertire del rientro della
Lexie in acque territoriali indiane. Un obbligo previsto da un’apposita
convenzione sottoscritta tra l'Associazione
armatori ed il Ministero della Difesa nel quadro delle norme attuative della
legge 130/2011.
L'ex Ministro Di Paola avrebbe dovuto chiarire perché il Comando Operativo Interforze (COI)
avvertito dall’Armatore sul rientro della Lexie a Koci come da lui stesso
riferito al Parlamento il 15 ottobre 2012, non abbia coinvolto CINCINAV da cui
dipendevano sulla linea gerarchico funzionale i Fucilieri di Marina. Una
dimenticanza che lascia perplessi per due motivi. Il primo perché il Ministro
della Difesa doveva sapere dei vincoli imposti da una convenzione stipulata
dalla Difesa. Il secondo, più importante, é rappresentato dal fatto che l'allora
Ministro, già Ammiraglio di altissimo rango, conoscendo le procedure applicate
per il coordinamento operativo dei marinai e delle navi impiegate "Fuori Area" non abbia chiarito
perché nella fattispecie ciò non sia avvenuto.
- A quanto pare un ruolo particolare continua ad averlo Finmeccanica,e
lei lo sbocco finale di tutti quelli che hanno dato gli ordini? E anche di
quelli che dovevano monitorare?
Probabilmente Finmeccanica sta tentando di difendere come
é giusto e corretto sul piano imprenditoriale i propri interessi. Si spera solo
che non lo faccia sulla "pelle" dei nostri ragazzi sfruttando una
situazione ormai ai limiti dell'inverosimile.
8)Cosa si può fare per i nostri ragazzi?E chi dovrebbe
farlo gli attuali governanti che si sono bruciati tutti,o dei referenti nuovi
nazionali o internazionali,quale può essere la via d'uscita gen Termentini?
A mio avviso l'unica via d'uscita ormai possibile, lecita
ed incontestabile, é il ricorso all'arbitrato internazionale attivabile,
peraltro, in brevissimo tempo come
confermano esperti di diritto internazionale (anche in sole due settimane).
Questa strada, però, è stata abbandonata.
Solo una determinazione internazionale potrebbe, infatti,
indurre l'India a tornare sui propri
passi. Un atto forse anche auspicato dagli stessi indiani che sono entrati in
un loop senza fine a ridosso delle prossime elezioni politiche. Delhi potrebbe
trovare un alibi nella risoluzione internazionale motivando ogni decisone come
imposta dall’arbitrato.
Una soluzione che probabilmente agevolerebbe anche
Finmeccanica nel risolvere i propri problemi con gli indiani.
27 sett. 2013 - 14,00
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