L’India
sta dimostrando di avere una maggiore “sapienza” giuridica rispetto all’Italia
ed una maggiore coerenza nell’applicazione delle sue leggi nazionali.
Infatti,
mentre in Italia si procede esitanti, Delhi prende posizione e pretende che il
proprio Codice Penale sia rispettato, considerato che Roma ha delegato e
condiviso la gestione giuridica della vicenda dei due Fucilieri di Marina Massimiliano
Latorre e Salvatore
Girone.
Da tempo,
infatti, si parla che sarebbe stata accettata la presenza della NIA indiana in
Italia per procedere all’interrogatorio degli altri 4 Marò del NMP sulla Lexie
il 15 febbraio 2012, giustappunto quanto previsto dalle procedure penali
indiane.
Immediata,
a tale riguardo, la perplessità di chi scrive che aveva interpretato questa
decisione italiana come l’ennesima cessione di sovranità nazionale (http://fernandotermentini.blogspot.it/2013/10/la-nia-verra-in-italia-per-espletare-le.html).
Una proposta indecente italiana, portata avanti e difesa come la più
fattibile dal MAE e dal Commissario
Governativo dott Staffan de Mistura insieme ad altre due alternative proposte a
Delhi in subordine, una rogatoria
internazionale o un interrogatorio in terreno neutrale, in un altro Stato come
gli Emirati Arabi Uniti.
Oggi
l’India ci dà un’altra lezione di diritto, e l’ANSA da Delhi comunica :
Maro': stampa; niente missione
Nia, problema giurisdizione codice penale indiano non si applica all'estero
(ANSA) - NEW DELHI, 26 OTT - Una missione
della polizia indiana Nia in Italia per interrogare quattro maro' che erano con
Massimiliano Latorre
Lo sostiene oggi il quotidiano
Hindustan Times.
Nella sua edizione online odierna il
giornale pubblica una nota firmata si sostiene che la complicazione e' dovuta
al fatto che ''il governo italiano ha chiarito che non autorizzera' i quattro
testimoni a comparire in India''.La Nia, si dice ancora, voleva inviare un team a Roma per raccogliere le testimonianze dei quattro, ma il ''braccio legale'' del governo (ministero della Giustizia e Procura della Repubblica, ndr.) hanno sollevato i dubbi riguardanti la applicabilita' della giurisdizione sull'interrogatorio in Italia.
E a questo proposito, si precisa, ''il ministero della Giustizia ha detto al governo che la Nia potrebbe non raccogliere la dichiarazione dei testimoni'' nel suo eventuale viaggio in Italia.
L'opinione legale, di cui apparentemente il quotidiano e'stato portato a conoscenza, ''giunge a quasi sei mesi da quando
''La decisa posizione italiana - sostiene
infine il quotidiano - ha posto i ministeri interessati in difficolta' e
funzionari ammettono che il tempo a disposizione della Nia per terminare le
indagini e presentare i capi di accusa alla corte speciale si sta esaurendo''.
A
questo punto nessun commento. Qualsiasi parola sarebbe pleonastica. Propongo
solo la notizia affinché ciascuno interessato alla vicenda tragga le proprie
conclusioni .
Solo
una personale amara considerazione : dopo aver svenduto per trenta denari i
nostri due Fucilieri di Marina, continuiamo ad essere “schiaffeggiati” da uno
Stato terzo con il quale abbiamo peraltro “condiviso” alcune scelte gestionali
ed a cui abbiamo delegato il diritto di
giudicare nella più assoluta disattenzione del Diritto internazionale, di
quello pattizio e forse anche della nostra Costituzione.
L’India
prosegue per la sua strada per cui è doveroso a questo punto guardare Delhi con
il massimo rispetto, l’Italia, invece sta raschiando il fondo in tema di politica
internazionale e di gestione della diplomazia.
Qualcuno
prima o poi dovrà renderne conto al Paese.
1 commento:
Purtroppo sulle nostre spalle pesano lustri di servilismo e sudditanza a tal punto che non abbiamo cognizione di come essere dignitosi. Non abbiamo rispetto di noi stessi e quindi il cittadino italiano e' lasciato a se stesso se ci sono altri interessi di bottega.
Posta un commento