Nella
vicenda dei due marò la discutibile decisione del Governo Monti di rimandare in
India Massimiliano Latorre
e Salvatore Girone ,
è stata seguita dal silenzio assordante del Governo Letta rotto solo da flebili
affermazioni della Bonino sulla “Non provata innocenza” dei due militari ed un improvviso
risveglio a gennaio dal letargo delle
Commissioni Difesa ed Esteri che per bocca dei loro Presidenti invocavano improvvisamente
l’internazionalizzazione del caso.
Di
sorpresa uno squarcio di luce. Renzi
appena nominato Premier telefona ai due Marò e dichiara alla Nazione
l’interesse prioritario del suo Governo di riportare a casa i due ragazzi.
Contemporaneamente la Ministro della Difesa Pinotti e quella degli Esteri Mogherini
dichiarano ripetutamente la decisione di avviare l’internazionalizzazione del
caso e l’avvio di un arbitrato internazionale tanto osteggiato da Monti e da de
Mistura.
Il
tutto sembrava avviarsi nella giusta direzione, quando all’improvviso una precisazione
delle Responsabili di Difesa ed Esteri. Sì l’internazionalizzazione ma
continuiamo con i contatti diplomatici bilaterali per rendere più rapida la
soluzione, intendimento confermato dallo
stesso premier dopo la famosa telefonata ferragostana con Modi.
Il
tempo passa e Latorre
viene colpito dal serio danno fisico e la Mogherini informa che la malattia ha
cambiato i parametri del problema per cui si procederà ad un’accelerazione del
processo di internazionalizzazione e dell’arbitrato pur mantenendo i contatti
bilaterali. Parole che si aggiungono alle tante dette al vento fino ad ora, nel massimo rispetto del vecchio detto che la “politica è l’oppio dei popoli”. Ieri la
Ministro degli Esteri indiano precisa che Delhi non ha mai pensato di decidere
al posto dei Giudici indiani.
Oggi,
l’Ambasciatore Terzi, ex Ministro degli Esteri uscito dal Governo Monti per non
essere complice di chi nel Governo Monti aveva preso l’inconsueta decisione di
riconsegnare i due Marò alla Giustizia indiana, in un’intervista rilasciata al
“Il Sole 24Ore” (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-09-09/maro-ex-ministro-terzi-critica-renzi-intermediazione-croce-rossa-latorre-sarebbe-gia-italia--130440.shtml)
ripropone l’esatto contenuto della posizione indiana.
Terzi sottolinea
che il ministro degli esteri indiano «ha detto testualmente che con l'Italia
non è in corso alcun dialogo, e che il processo ai militari deve continuare».
Parole chiare che secondo l’Ambasciatore «che uccide in maniera clamorosa sei mesi di
altalena di Renzi». Che «ha sempre parlato di un cambio di passo nei rapporti
con l'India», convinto di «riportare in Italia i due marò senza passare da un
processo» "indiano", considerato «illegittimo e inaccettabile».
Peraltro, il
malaugurato malanno di Latorre e la conseguente richiesta italiana di concedere
al militare un congruo periodo di riabilitazione in Italia, renderà l’India più
esigente e come ci dice l’ex Ministro degli Esteri, «tra le garanzie che ora
verranno chieste all'Italia per il rientro di Latorre ci sarà una forma di
riconoscimento della giurisdizione indiana, e questo sarebbe davvero la
chiusura finale atroce quanto la folle decisione di rimandare in India i due
marò nel marzo 2013”
Terzi ci informa,
ancora, che a luglio il Presidente della Cri internazionale di Ginevra, Peter
Maurer, con una circostanziata lettera al Governo Italiano si offriva come
intermediario. Sembra che il Governo non abbia mai risposto coinvolgendo la CRI
e forse se lo avesse fatto dice Terzi «
Latorre sarebbe già in Italia da parecchi giorni” .
Giunti a questo
punto siamo di fronte ad uno scenario confuso in cui tutte le assicurazioni fino
ad ora date con disinvoltura, cominciano ad evidenziare alcune lacune
sostanziali. Fra le tante la principale, quella di aver avviato rapporti bilaterali
per risolvere la vicenda tra Governi, aggirando il pronunciamento dei Tribunali
indiani.
Strategia confermata anche
dalla Ministro degli Esteri Mogherini, recentemente nominata Alto
rappresentante Ue, che il 2 settembre ci
fa sapere da Bruxelles (Adnkronos),
''Stiamo usando queste ore per preparare l''internazionalizzazione della
gestione della vicenda, che è pronta, ma anche per riaprire canali di dialogo
con il nuovo governo indiano''.
Ma le “ciance hanno le
gambe corte” come confermano le parole del ministro degli Esteri indiano Sushma
Swaraj che a New Delhi ha rilasciato dichiarazioni che non lasciano spazio ad
interpretazioni e smentiscono quanto detto anche dallo stesso Premier Renzi da
ferragosto in poi.
Ma non basta, perché oggi
un’altra dichiarazione della Mogherini rilancia il bilaterale, forse perché non tempestivamente informata da
un ritardato flusso informativo da parte
dell’Ambasciata italiana a Delhi.
Lady Pesc infatti con
un’odierna ANSA ribadisce “resta aperta l'opzione bilaterale” ed ancora “la via
bilaterale continua a essere praticabile e "le due strade non si
escludono". Ed aggiunge la Ministro forse ormai già impegnata nei problemi
europei, "E' dovere di questo governo esplorare" l'
"interlocuzione" con il nuovo esecutivo del premier Narendra Modi”,
l’esatto contrario di quanto ha detto in conferenza stampa la Ministro degli Esteri
indiano Sushma Swaraj.
Continuando così la nuova Lady Pesc
ci farà rimpiangere la
baronessa Asthon abile nel non dire e soprattutto nel non
fare ed i nostri Marò, almeno Girone, dovranno attendere pazienti le decisioni
della Giustizia indiana.
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