L'Agenzia è stata
fondata con decreto del
Consiglio Europeo 2007/2004 ed ha iniziato ad esistere
il 3 ottobre 2005 con Sede operativa a
Varsavia.
Nel 2008 il budget dell'Agenzia è
stato raddoppiato a 70 milioni di euro, di
cui 31 destinati soltanto alle
missioni di pattugliamento delle frontiere marittime, nel
Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico.
Ad agosto 2013, oltre ai fondi in denaro,
l'agenzia è stata dotata di 26
elicotteri, 22 aerei, 113 navi ed attrezzatura radar da impiegarsi
per eventuali respingimenti.
Dove però siano dislocati i mezzi navali
ed i mezzi aerei non è noto, e
nemmeno si conosce quali siano i Paesi dell'Unione che forniscono i
mezzi nè se la flotta aereo navale
sia costantemente in azione o parte di essa almeno nella condizione
di “combat ready” per assolvere il compito istitutivo principale,
quello del pattugliamento e dell'eventuale respingimento. E', invece,
presumibile che siano numeri scritti senza alcuna rispondenza
oggettiva.
Una struttura, quindi, sulla carta,
potenzialmente efficace, ma che di fatto non ha mai operato nè
autonomamente nè congiuntamente
ad altre unità navali ed aerei di
altri Paesi come l'Italia, impegnati a difendere e vigilare sui
confini meridionali dell'Europa.
Un'assenza che abbiamo avuto occasione di
stigmatizzare fin dall'inizio della Primavera Araba quando è
iniziata la massiccia migrazione di
popolazioni provenienti dall'Africa Settentrionale e Sub Sahariana e
dal Medio Oriente.
Non solo assenza di mezzi nelle aree di
contingenza, ma anche di Funzionari di Frontex super pagati,
personale retribuito con diarie stratosferiche oltre allo stipendio
qualora "comandati" ad operare fuori dalla Sede stanziale
(300-400 Euro al giorno). Non risulta, però, che nessuno abbia mai
svolto attività operativa e si sia
mai imbarcato sulle navi di Mare Nostrum o sia stato dislocato
presso le Sale Operative almeno solo per monitorare la situazione.
Non si hanno informazioni nemmeno se "gli
esperti di Frontex" espletino qualsiasi attività di
analisi, essenziale per redigere un'efficace pianificazione di
contingenza, indispensabile per attivare in tempo reale dispositivi
operativi adeguati a difendere i confini dell'Unione Europea, sempre
più minacciati da incontrollati
flussi migratori fra i quali potrebbero infiltrarsi cellule pronte ad
azioni di terrorismo.
Nemmeno di fronte all'emergenza degli
ultimi mesi Frontex si è attivato,
ignorando anche le grandi tragedie del mare che hanno coinvolto in
molte occasione i migranti in fuga dall'Africa Settentrionale.
Solo gli italiani
“brava gente”,
continuano da soli a pattugliare i confini mediterranei dell'Europa,
impegnandosi economicamente e rischiando la vita del proprio
personale militare e dei volontari civili per salvare dal mare chi
fugge dallo sterminio e dalla fame.
Lo fanno dopo aver "inventato"
un'operazione affidata a mezzi militari e chiamata Mare Nostrum.
Un'attività svolta da
uomini con le stellette utilizzando
mezzi militari. Un intervento non ben connotato come operazioni
militare deputata a controllare e difendere i confini di una
Nazione.
Mare Nostrum, infatti, non è nè
un'operazione “ war,”
(ossia la guerra propriamente detta), nè di
peace support operations (PSO’s)
nelle diverse sfaccettature di peace
keeping e peace enforcement.
Potrebbe rientrare nelle attività MOOTW
(military operations other than
war) che si concretizzano in una
cooperazione civile-militare (CIMIC), che però non
comprende, come in questo caso, una generalizzata attività di
"salvaguardia della vita in mare" e nemmeno un intervento
fisiologico per "pubbliche calamità".
Invece, è solo
un'iniziativa umanitaria, inventata sulla scia di episodi tragici con
la morte di centinaia di migranti affogati di fronte a Lampedusa,
una tragedia che però Frontex ha
fino ad ora ignorato confermando che l'Unione Europea preferisce
delegare agli altri la gestione di problemi rilevanti che riguardano
il controllo delle proprie frontiere meridionali .
Un guardare dalla finestra pur disponendo
almeno sulla carta di Agenzie costituite per questo scopo specifico
con costi assolutamente rilevanti. Bruxelles parla di accoglienza ma
non mette in atto quanto sarebbe necessario per rendere reali i buoni
propositi. Frontex, invece, è
rimasto inattivo nonostante
l'emergenza biblica da affrontare ed i 650 milioni di Euro spesi
negli anni a partire dalla sua costituzione.
Improvvisamente, però, un radioso Ministro
degli Interni italiano ha informato che Mare Nostrum a breve
terminerà per essere sostituito da
“Frontex Plus”.
Un’operazione dai connotati ancora
non ben definiti che accompagnerà o
integrerà Mare Nostrum, affidata ad
un " Frontex potenziato (Plus)". Definizione ambigua nel
momento che sarà difficile
potenziare ciò che al momento non
esiste.
La soddisfazione del Ministro Alfano ha
colto tutti di sorpresa in quanto palesemente espressione di un
successo politico in ambito europeo che forse, però, non esiste o
almeno è solo un'ipotesi sulla carta ma non dispone, per quanto
noto, di risorse economiche già allocate
e tantomeno di mezzi operativi.
La sola certezza è che solo tre o quattro
Paesi dell'Unione hanno dichiarato per ora la loro disponibilità
a partecipare e sembra che già
siano state messe in discussione le ipotesi
iniziali concordare a Bruxelles solo la settimana scorsa. Forse si
affiancheranno alle nostre navi da guerra qualche battello di altura tedesco, spagnolo o francese, per aiutarci a recuperare i
migranti dai barconi, ma sicuramente la terra di approdo rimarrà
l'Italia.
Un successo quello dell'Onorevole Alfano o
l'ennesima “pacca sulla spalla” alla nostra povera Italia che
ogni giorno perde sempre di più di sovranità e credibilità ?
Prepariamoci ad assistere ad un ennesimo
“ectoplasma”
della politica !
Fernando Termentini, 5 settembre 2014, ore
15,00 - mail@fernandotermentini.it
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