domenica 3 maggio 2020

COVID – 19 , SECONDA FASE




Domani 4 maggio si apre  il sipario sulla 2^ Fase delle predisposizioni poste in atto per fronteggiare il COVID-19. Un vero giro di boa che il timoniere Conte ha posto in essere trincerandosi dietro 400 esperti o pseudo tali di cui dobbiamo fidarci pur senza conoscerne nome e professionalità di tutti.
Cosa preveda questa seconda fase non è semplice capirlo perché il Governo ancora non lo ha esplicitato a chiare lettere e domani mattina nella migliore tradizione italiana prepariamoci ad improvvisare i nostri comportamenti. Un’improvvisazione dettata più che altro da una serie di intuizioni considerando che i noti  DCPM lasciano molto all’interpretazione con contenuti non sempre semplici da capire ed applicare, peraltro solo “raccontati”  dal Premier, ma mai chiariti.  
Sicuramente non possiamo escludere che domani si incorra in sanzioni amministrative anche rilevanti, che in assenza di norme attuative chiare ed incontrovertibili dipenderanno dalla decisione interpretativa delle Forze dell’Ordine. I chiarimenti stentano a venire alla luce, dobbiamo solo aspettare che il Governo interpreti se stesso ed i  gruppi di esperti rendano inequivocabile l’interpretazione dei  DPCM.
Non si può, però, accettare che l’essere sanzionati dipenderà solo dalla sensibilità di qualcuno causa una normativa confusa pensata da diversi “esperti” e con un regista – il Premier – timido ed indeciso nelle posizioni da prendere.
Sicuramente in un momento come quello che stiamo vivendo non è facile gestire la situazione, ma tutto ciò  non può essere un alibi per scavalcare il Parlamento sovrano e disattendere alcuni punti fermi della Costituzione anche se la particolare situazione sanitaria rende molto labile il confine tra la tutela della salute e la limitazione delle libertà individuali. In ogni caso, l’Articolo 2 recita: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”, mentre l’Articolo 13 è ancora più esplicito: “La libertà personale è inviolabile”. L’Articolo 16 poi garantisce ad ogni cittadino la libertà di circolazione e di soggiorno sul territorio nazionale che può essere limitata solo con una legge e sicuramente non con un semplice DCPM.
Occorrerebbe quindi una Legge approvata dopo un confronto Parlamentare perchè le disposizioni emanate anche per la fase 2  abbiano una valenza giuridica che preveda efficaci sanzioni se non rispettate.
Domani, dunque, un giro di boa per imboccare una rotta che di fatto, però, non è diversa nella sostanza a quanto fino ad ora imposto, sempre senza che il Parlamento possa aver fatto sentire la sua voce, ma solo attraverso decreti annunciati per televisione, spesso in modo poco chiaro.
Negli altri Paesi europei afflitti dal nostro stesso problema che hanno preso a modello molte iniziative italiane, come ha raccontato il Premier Conte, tutto ciò non avviene. In Francìa a breve riapriranno le scuole e voci politiche di spessore tedesche e francesi  evidenziano l’errore di lasciare ogni decisione ai virologi a svantaggio delle dignità delle persone.
Si apre quindi una nuova Fase con poche differenze rispetto alla prima e portata avanti con le stesse procedure applicate all’inizio del dramma che ci coinvolge, disattendendo ancora diritti costituzionali come quello sancito all’articolo 70 della Carta laddove recita “la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle Camere”. Un DCPM invece è di fatto un atto amministrativo che non ha la stessa valenza di una legge.
Ancora una volta, quindi, dobbiamo essere soggetti alle improvvisazioni del Premier che dall’alto del pulpito che l’incarico gli concede ci inonda di DCPM con un modus operandi che rappresenta un precedente pericoloso per la democrazia se diventasse prassi corrente nella gestione dello Stato.
Roma 3 maggio 2020, 17,15
Gen.Brig.(ris) Dott. Fernando Termentini
Ftermentini@gmail.com

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