Il rientro in Italia
di Silvia/Aisha Romano sotto il profilo
umano è stato un successo come ha sottolineato una signora milanese ad un TG
nazionale. Sicuramente per la ragazza è stata una gioia rivedere i propri
congiunti, uno stato d’animo, però, in contrasto con quello che è stato
sbandierato come un successo del Governo italiano.
Un buon risultato, ma un po’ caro se venisse confermato
che sono stati pagati 4 milioni per il riscatto ai quali vanno aggiunti i costi
vivi, uno per tutti gli 8000 dollari ogni ora di volo del Falcon.
Silvia peraltro ha
beffato lo Stato italiano presentandosi alle reti televisive, al Premier ed al
Ministro degli Esteri indossando l’Jiibab, l’abito di cerimonia delle donne
somale delle tribù Orma e Bravani dislocate ai confini fra Somalia e Kenia, aree in mano agli estremisti islamici
di Al-Shabaab.
La ragazza, appena ha toccato
il suolo italiano ha sottolineato la sua conversione all’Islam per una libera
scelta che merita il massimo rispetto ma che nello stesso tempo evidenzia come
probabilmente quello che sembra un successo del Governo italiano è di fatto una
sconfitta pericolosa in quanto il pagamento del riscatto potrebbe favorire “indirettamente” l’acquisto di armi da parte
dei terroristi.
Un risultato quanto
mai discutibile specialmente in questo momento in cui quei soldi potevano
essere necessari per soddisfare alcune esigenze del popolo italiano legate ai
danni provocati dal COVID-19.
Anche l’aver consentito
gli assembramenti a Ciampino ed a Milano sotto l’abitazione della Signora Romano senza
che fosse preso alcun provvedimento non è sicuramente un risultato positivo in
uno Stato di diritto che applica sanzioni ad un marito fermato mentre andava a
prendere la moglie infermiera dopo 14 ore di lavoro o ad una madre che accompagna la figlia in ospedale.
Non successi politici,
piuttosto un’altra figuraccia in ambito internazionale nel momento che lo Stato
Italiano cerca risorse per risollevare l’economia
nazionale e per gratificare coloro che per la Patria sacrificano la propria
vita come i sanitari morti di COVID, i militari che operano nelle aree calde
del mondo, le Forze dell’Ordine che garantiscono la sicurezza.
Lo Stato è stato
presente per accogliere Aisha rientrata
in Italia, ma assente ai funerali dell’Agente di PS Pasquale Apicella morto a
Napoli nell’espletamento del proprio dovere.
Roma 11 maggio 2010,
ore 21,00
Fernando Termentini
(con il contributo di pensiero di Maria Cristina Basile)
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