1.
Egregio Gen .
Termentini aiuti a capire quello che è successo e a farsi interprete dei sentimenti
di tutti gli italiani, ma quello che sta accadendo è reale o stiamo vivendo un
incubo collettivo?
La parola incubo collettivo credo che sia
la più appropriata e credo che rappresenti anche lo stato psicologico dominante
per le famiglie di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Dall'immensa gioia di sapere che i propri cari sarebbero rimasti in Italia ed
avrebbero ripreso il servizio attivo al buio più profondo nel vederli preparare
i bagagli in fretta e furia per l'ordine di rientro in India. Il tutto
nell'arco di una settimana nel più assoluto dispregio dello stato emotivo dei
figli degli interessati, come se fosse lecito a chi è deputato a gestire lo
Stato giocare con le emozioni della gente. In questo caso, inoltre,
si è giocato e si sta giocando peraltro da un anno anche con la vita
delle persone. La gestione del problema sembra essere affidato ad improvvisati
gestori della Politica Estera italiana e della politica in generale. Un Premier
che sconfessa pubblicamente il proprio Ministro degli Esteri come riportato
virgolettato dal Secolo XIX il 22 marzo 2013 a pag. 4 ("L'accusa del Premier
"Non mi aveva anticipato la decisione di trattenere i
militari""), un Sottosegretario agli Esteri che cerca di vendere come
una dichiarazione di garanzia contro la pena di morte la comunicazione indiana
che non "saranno condannati con la pena di morte". Un'estradizione a
tutti gli effetti nonostante che la Costituzione proibisca che siano estradati
finanche cittadini non italiani ma residenti sul territorio italiano in Paesi
dove sia prevista la pena di morte. Tutto nell'assoluto silenzio del Capo dello
Stato peraltro Comandante Supremo delle nostre Forze Armate.
2.
A seguire questa
storia sembra quasi che l’Italia non sia più una nazione,ma un entità
geografica comandata da un gruppo di aziende private che segue i suoi interessi
.Che ne pensa Gen.Termentini?
Concordo, visto che una delle
motivazioni ricorrenti a base della decisione di consegnare alla giustizia
indiana due cittadini italiani è quella che altrimenti avremmo compromesso
contratti miliardiari con l'India. Costoro forse abituati a frequentare salotti
dell'alta finanza internazionale, Club esclusivi come ad esempio quello
della Bieldberg e della Trilaterale dove il danaro prevale su tutto. Costoro hanno
dimenticato un vecchio detto che tramanda che "nella vita non si
vive di solo pane". Credo che la maggior parte degli italiani avrebbe
accettato di buon grado anche nel grave momento di congiuntura
economica un versamento "una tantum" destinato a ripianare
le ipotizzate perdite economiche pur di trattenere i due cittadini in Italia.
Invece appena l'India ha alzato la voce peraltro per bocca di una "ex
italiana", l'Italia si è calata le brache ed ha accettato il ricatto.
Peraltro non è detto che in questo modo è stato almeno escluso il rischio
di ulteriori prelievi preziosi forzosi dalle tasche degli italiani,
magari per ripianare errori commessi da qualche ragioniere seppure di
livello accademico che ha sbagliato qualche somma o trend previsionale.
3. Il Presidente Napolitano ha avuto una conversazione
telefonica con il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre nel corso della quale ha
espresso a lui e al suo collega Salvatore Girone l’apprezzamento per il senso
di responsabilità con cui hanno accolto la decisione del Governo e ha
assicurato loro la massima vicinanza nel percorso che li attende con l’augurio
di un sollecito, corretto riconoscimento delle loro ragioni. Queste parole
riportate da una nota sono vere, caro Gen. Termentini cosa ne pensa?
Dimostrano a mio modesto una sola cosa. I
due Fucilieri di Marina sono stati ancora una volta utilizzati per scopi
politici dopo altre due precedenti occasioni. La prima volta a Natale
quando gli furono fatte recitare frasi preconfezionate di circostanza al loro
arrivo in Italia. Note di linguaggio magari consegnate loro nei 15 minuti di
attesa dall'arrivo dell'aereo alla loro discesa dalla scaletta. La seconda
volta quando ebbero la sorpresa di essere accolti al rientro in Italia per
"la licenza elettorale" dal Premier che si strinse ai due ragazzi
facendosi fotografare dopo 13 mesi di defilamento assoluto. Cosa poteva
rispondere Massimiliano al Suo Capo Supremo se non accettare con fierezza
l'invito e ripetere "obbedisco" di garibaldina memoria !
4.
Il ministro Terzi
quando qualcuno ha postato la notizia nella ha risposto a questa maniera”
a parte che qui è off-topic (c'è un thread sui Marò aperto) ma comunque è
strano che il Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana non ne sappia
nulla.” E sempre
Terzi in un intervista a Repubblica ha dichiarato “Senza lo
strappo non avremmo potuto contrattare con il governo indiano le condizioni
attuali, che prevedono per loro condizioni di vivibilità quotidiana nel paese e
la garanzia che non verrà applicata la pena massima prevista per il reato di
cui sono accusati. Su questo adesso non abbiamo più preoccupazioni. Deve essere
chiaro che il nostro sforzo non finisce qui. Con l’India abbiamo aperto adesso
un canale di comunicazione diplomatica e giuridica che riparte da presupposti
diversi, e che si basa sul principio del mutuo rispetto tra i due Paesi, così
come ha chiesto l’Onu più volte“. Generale mi rassicuri ma siamo in Alice
il Paese delle meraviglie o siamo in Italia ?
Credo che qualcuno continui a mancare di rispetto
all'intelligenza degli italiani ed ad applicare nei loro confronti tecniche di
diplomazia insegnate nelle scuole specifiche. Le frasi di circostanza, le
circonlocuzioni permeate di sorrisi vanno bene nei "local party
diplomatici" nei confronti di partner stranieri dai quali si vuole
ottenere qualcosa. Offendono invece l'intelligenza della gente se dirette ai
propri concittadini cercando loro di far credere che se un asino avesse le ali
diventerebbe un aereo !
Se invece poi il Ministro crede anche lui nelle sue affermazioni e non ho
motivo di dubitarne, allora dovrebbe ripercorrere all'indietro questi tredici
mesi ed analizzare quanto e come è stato fatto a partire dal low profile
applicato e dimenticato quello che la storia poteva aver insegnato magari
con i fatti di Sigonella del 1986.
5.
Il Presidente
Monti è indefinibile non parla,non si espone,ma agisce,e
agisce sempre a senso unico. Conosce bene i suoi obbiettivi e funzioni .Perchè
ha agito a questa maniera,cosa voleva dimostrare?
Una domanda a cui non so rispondere anche
perchè non posso fare un "processo alle intenzioni". Posso solo dire
che il Senatore Monti ha di nuovo evidenziato il particolare dominante del
Suo DNA di Accademico illuminato. Forse, ma è un'ipotesi peregrina, in
questa circostanza potrebbe anche aver pensato di tutelare gli accordi
Bocconi - Mumbai sottoscritti l'11 dicembre 2011 per l'apertura di una Scuola
di formazione al management a Mumbai, gestita dall'Università
privata Bocconi.
6.
Anche il Ministro
della giustizia Paola Severino ha dato una versione della vicenda al limite tra
il grottesco e il paradosso “Da ministro della Giustizia – precisa il
Guardasigilli - il mio solo compito era ed è quello che ai nostri due militari
venga riconosciuto un livello di garanzia tale da assicurare loro un giusto
processo. Quindi, che possano essere giudicati da un tribunale che si ispira ai
principi della normativa internazionale e che si abbia la garanzia che, neppure
dal punto di vista ipotetico, possano essere assoggettati alla pena di morte.
Queste sono le due condizioni che sono sempre rimaste fisse”. Ma sono impazziti
Generale o stanno scherzando cosa ne pensa lei?
Mi inchino alle parole di un famoso
penalista quale il Ministro Severino, alla quale però vorrei chiedere se ci
aiuta a capire come può garantire "il giusto processo" in un Paese
che per tredici mesi ha dimostrato una gestione assolutamente discutibile del
Diritto Internazionale, che non garantisce la presentazione delle prove e
che, per quanto noto, ancora non ha risposto a due rogatorie della Procura
della Repubblica di Roma con la richiesta degli esami autoptici e balistici. In
questo senso vorrei chiedere non al Ministro Severino ma all'Avvocato penalista
come imposterebbe lei la difesa degli imputati in carenza di queste
garanzie.
7.
Ciò che è cambiato è
che avevamo chiesto agli Indiani alcune garanzie, queste garanzie ci sono state
fornite per iscritto ieri, sulla base di questa previsione e di questa
situazione ci sono state riunioni a livello di Governo”. Con le garanzie è
prevalso un bene fondamentale per l’Italia che è quello della parola data; nel
caso non ci fosse stata una garanzia sull’aspetto della pena capitale, che non
è marginale, quello sarebbe bastato per non mantenere una parola che comunque è
importante mantenere. Una volta ricevute queste garanzie ha prevalso la parola
data dalla Nazione, dall’ambasciatore a nome del Governo e da due Marò. E
questo è stato il punto di svolta sul quale si è deciso, con difficoltà per me
che li ho dovuti accompagnare in India, per le famiglie, per i marò. Ma la
parola di un italiano conta e vogliamo che conti”.Qua caro Generale
raggiungiamo il massimo,sono le parole del sottosegretario De Mistura .Cosa ne
pensa Generale Termentini?
Parole di chi cerca di arrampicarsi sugli
specchi per giustificare una decisione che ripeto non trova giustificazione.
Non mi dilungo, chiedo solo ufficialmente al Sottosegretario De Mistura se il
Suo Ministro degli Esteri di cui è Deputy nella catena gerarchico funzionale
del MAE, non avesse informato nemmeno lui delle decisioni a suo tempo prese per
trattenere i due marò in Italia. Se così fosse il Ministro Terzi avrebbe
compiuto un vero e proprio "golpe bianco" non avendo informato nè il
Premier nè il suo staff, ma non credo proprio che ciò sia avvenuto in
quanto simili iniziative non credo che facciano parte dello stile
etico / professionale del Funzionario Terzi.
8.
Il Capo di Stato
Maggiore della Difesa, a nome ed insieme a tutto il personale delle Forze
Armate, si stringe affettuosamente ai nostri Fucilieri di Marina, Massimiliano
Latorre e Salvatore
Girone , ammirandone l’esempio, il coraggio, la disciplina e
il senso dello Stato».E' quanto si legge in una nota dello Stato Maggiore della
Difesa.«È consapevole e condivide la loro sofferenza - prosegue la nota - e
soprattutto quella delle loro famiglie che da noi non saranno mai abbandonate,
oggi così come dopo la conclusione di questa vicenda. Auspica che questa
vicenda che sta sempre più assumendo i toni di una farsa si concluda quanto prima
e che i nostri Fucilieri, funzionari dello Stato in servizio di stato, alla
stessa stregua di tutti i militari che operano all’estero con Onore per la pace
e stabilità internazionali, siano al più presto riconsegnati alla giurisdizione
italiana».Lo Stato Maggiore della Difesa precisa che "il presente
comunicato è stato partecipato anche al Presidente del COCER interforze,
Generale Cotticelli", in rappresentanza di tutti i militari italiani. Cosa
ne pensa di questa nota Generale Termentini?
Una dichiarazione che fa onore al
Comandante ed all'uomo ma forse un pò tardiva. Forse una maggiore incisività
dei tre Ammiragli o ex, attualmente al vertice delle Forze Armate a partire dal
Ministro della Difesa, con prese di posizioni concrete potrebbe rappresentare
un motivo di stimolo per tutti i cittadini in divisa che in questo momento
stanno rischiando la vita in terre lontane in nome dell'Italia ed ai quali non
è certamente di supporto morale e motivo di tranquillità quello che
sta avvenendo ai nostri marò. Un'etica professionale consolidata
dovrebbe guidare chi è deputato a gestire uomini anche con decisioni che
potrebbero compromettere la vita di qualcuno come avviene nelle operazioni
militari, ha l'obbligo morale di difenderli nel bene e nel male. Qualora non ci
riesca l'unica strada da percorrere e quella di dimettersi altrimenti diventa
complice di chi prende decisioni criticate e non condivise. Se siamo di
fronte ad una farsa non ci sono troppe alternative. O lottiamo
perchè la commedia finisca, ma credo che ormai ci sia poco spazio di
manovra, o ci ritiriamo in buon ordine.
Roma 24 marzo 2013 - ore 13.00
1 commento:
Ottima e lucida analisi in un momento di completo annebbiamento da parte del sistema politico italiano. Sembra che a monte di tutto e di tutti ci sia un oscuro burattinaio che pone in opera il famoso detto "divide et impera"
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