Sulla
vicenda dei due marò tanto si è detto e tanto si continua a dire e non sempre in maniera coerente e relazionata.
Solo
poche persone, da almeno un anno, portano avanti una linea propositiva coerente
con il Diritto e la giurisprudenza internazionale, quella dell’Arbitrato a cui
affidare la valutazione della vicenda specifica dei due Fucilieri di Marina
consegnati dall’Italia al giudizio indebito dell’India. Primo fra tutti
l’Ambasciatore Terzi che Ministro degli Esteri l’11 marzo dello scorso anno per
primo decise di attivare la procedura specifica, dimenticata poi da chi ne
assunse l’incarico dopo le sue dimissioni e che decise di rimandare a Delhi i
due Marò.
Una
tesi, quella dell’Ambasciatore, condivisa da molti accademici esperti di
diritto internazionale e da comuni cittadini impegnati a tenere alta
l’attenzione sulla sorte di due militari italiani a cui lo Stato aveva negato
l’immunità funzionale e li aveva lasciati all’azione giudiziaria di uno Stato
terzo che nei loro confronti avrebbe anche potuto applicare la pena di morte.
Oggi improvvisamente un
lampo di luce ! Il dott. de Mistura incaricato dal Governo a seguire la vicenda
ci fa sapere dalle pagine dl Corriere della Sera: iniziativa internazionale per
un arbitrato. Una svolta nel caso dei due marò «Rifiutiamo il processo indiano».
«Noi al processo non andiamo», aggiungendo che una iniziativa internazionale
«dovrebbe produrre i suoi effetti in termini concreti nel giro di un mese».
Una sorprendente
affermazione da parte di colui che invece in un passato anche recente ha sempre
affermato che il ricorso all’arbitrato internazionale era da escludere perché
avrebbe richiesto tempi lunghissimi, addirittura anni. Affermazioni credo note
a tutte perché rilasciate ad organi di
stampa ed in occasione di interviste radio. Una anche quasi in contemporanea al
sottoscritto che apertamente attraverso i microfoni di Radio Rai 1 contestò
l’affermazione del Commissario di Governo, riconducendo la tempistica a 60-90
gg al massimo.
Non possiamo che essere
contenti che finalmente di fronte agli scarsi successi dell’approccio machiavellico
scelto dal dott. de Mistura, lui stesso prenda atto che l’India sta avendo il
sopravvento e occorre fare un deciso giro di boa.
Anche la titolare della
Farnesina Ministro Mogherini ha assicurato che si parlerà del caso dei due marò
con Obama in visita a Roma e se ne
parlerà anche in ambito Nato ed UE. L’Onorevole Mogherini aggiunge che
“L'obiettivo e' arrivare al risultato, poi parleremo delle regole d'ingaggio e
degli errori fatti. E' una questione internazionale perche' questa vicenda ha a
che fare con le attività e il modo di operare dei nostri militari
all'estero" ed ha precisato che "i tempi di un arbitrato", internazionale
sui Marò, non riconoscendo l'Italia la giurisdizione indiana, "sono lunghi
ma non siamo ancora ad un punto insanabile nella trattativa".
Forse di fronte agli
insuccessi sul piano giuridico e diplomatico accumulati in questo ultimo anno si
stanno svegliando le coscienze istituzionali che iniziano a palesare una determinazione sconosciuta fino a questo
momento, in particolare quando i vertici
del MAE preferivano parlare di “regole condivise con l’India” o negare le
garanzie dello Stato di Diritto affermando “non è stata provata l’innocenza dei
due marò”.
Un’unica recriminazione :
se si fosse avviato l’arbitrato internazionale un anno fa come annunciato
dall’ex Ministro Terzi e non si fosse invece preferito percorrere strade di
compromesso per garantire interessi economici non meglio comprensibili e forse
anche afferenti alla sfera personale di qualcuno, si sarebbero già ammortizzati
12 mesi della tempistica non breve di cui parla la Mogherini e comunque ne
avrebbe guadagnato l’immagine internazionale dell’Italia.
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