Notizia di prima mattina, la Corte Suprema
indiana ha accolto il ricorso di Massimiliano Latorre
e Salvatore Girone contro la decisione di affidare le indagini alla NIA, il
processo è stato sospeso e la prossima udienza si terrà tra quattro settimane
Sicuramente un segnale
positivo dopo l’improvvisa accelerazione del Governo Renzi che, accompagnato
dalla determinazione di alcuni parlamentari, ha iniziato da subito ad esercitare
pressioni internazionali, dopo mesi di completa accondiscendenza italiana nei
confronti dell’India.
Un Esecutivo presieduto dal
Senatore Monti che aveva deciso di delegare all’India ogni diritto nei
confronti dei due militari anche a fronte di assicurazioni indiane irrilevanti
come ben sancito dalla Suprema Corte italiana in tema di “pena di morte”.
Un esitante approccio del
Governo Letta quando il Vice Ministro agli Affari Esteri parlava di “regole di
ingaggio” condivise con l’India. Lo stesso che oggi, invece, scopre improvvisamente
che “il Governo lavora per internazionalizzare la crisi” e per il tramite di un’Agenzia
Italpress ci dice, "La questione dei maro' gli italiani la conoscono bene:
e' una ferita aperta. Il governo ha ribadito di non riconoscere la giurisdizione
indiana su questo caso: a fianco di questa scelta, vi e' la cornice di fondo su
cui il governo ha lavorato in questi mesi, cioè Internazionalizzare la
crisi". Probabilmente il suo è un riferirsi temporale all’attuale Governo
ed alle iniziative parlamentari in corso piuttosto che alla silente gestione
dell’ex Ministro Bonino che per quanto dato da ricordare non aveva dimostrato
la volontà di internazionalizzare il caso, piuttosto impegnata a prepararsi ad
“aprire” i dossier relativi all caso.
Un inversione di tendenza
quella del Vice Ministro degli Esteri che lascia ben sperare e che si auspica
sia condivisa dal “machiavellico” dott. de Mistura che in questi mesi dovrebbe
aver imparato che il suo approccio di rispetto molto prossimo alla sudditanza
verso l’India non avrebbe portato a nulla ed avrebbe danneggiato invece i nostri
Marò.
Siamo di fronte ad una
decretazione importante in quanto si è riusciti a bloccare che la NIA
depositasse i casi di accusa e quindi si procedesse contro i due Fucilieri di
Marina con il rischio che fosse applicata la Sua Act.
Un anno è trascorso da
quando i due Marò sono stati rinviati in India e riconsegnati indebitamente alla giustizia indiana. Il 22 marzo 2013 i due militari furono restituiti
all’India ufficialmente per “onorare” un impegno sottoscritto dall’Ambasciatore
italiano a Delhi ma di fatto, come si è potuto evincere da successive dichiarazione
di quei giorni del Senatore Monti rilasciate in Parlamento, per difendere
interessi economici non meglio definiti. Da quel momento ad oggi nulla di
importante era avvenuto.
Con la decretazione
odierna si potrebbe aprire una nuova
fase se l’attuale Esecutivo e tutti i parlamentari che hanno dimostrato
interesse al caso, continueranno ad essere determinati nell’esercitare una
costante e progressiva pressione internazionale affinchè ai due Fucilieri di
Marina sia riconosciuta l’Immunità
funzionale e sia riconsegnato all’Italia il diritto di esercitare l’azione
giudiziaria, anche per quanto sentenziato il 18 gennaio 2013 dalla Corte Suprema
di Delhi sulla distanza della Enrica Lexie dalle coste indiane il 15 febbraio 2012.
2 commenti:
La forza di tutto questo è anche che per la prima volta una onda di persone hanno iniziato ad urlare la loro ribellione ad un governo suddito dei poteri forti esteri.
Grazie a questa onda, i Politici di concerto con i giornalisti sono stati costretti ad occuparsi del caso. Per una volta tante persone lontane si sono coalizzate. Questo per primo tu Fernando Termentini che con il tuo grido da vecchio militare con il cuore d'oro hai contribuito ad alzare il velo su questa assurda e ignobile storia, dove a militari Italiani sono stati calpestati diritti ed onore.
Thanks for the ppost
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