Apprendiamo da un’Agenzia Adnkronos di
questa mattina che Il Ministro degli
Esteri intervenendo ad un'audizione al Senato ha rilasciato importanti
dichiarazioni sulla gestione della vicenda dei due Marò.
In particolare la Responsabile della
Farnesina ci informa che “E' stato avviato un percorso di procedura
internazionale sul
caso dei due fucilieri detenuti in India" , annunciando il ritorno
a Delhi dell'ambasciatore Daniele Mancini ancora a Roma dopo essere stato
richiamato per consultazioni dall’ex Ministro Bonino il 18 febbraio.
Il Ministro ha anche ribadito che "Il
18 aprile scorso abbiamo inviato una nota verbale alle autorità indiane,
chiedendo l'avvio di uno scambio di vedute sul merito della disputa e sul
ritorno dei marò in Italia - ha detto la titolare della Farnesina - Nel caso in
cui non si raggiungesse in tempi ragionevoli per questa via una soluzione
accettabile, si provvederà al ricorso a strumenti
internazionali di risoluzione delle dispute in base
alle norme del diritto internazionale".
Praticamente una procedura di rapporti
diplomatici già portata avanti dall’ex Ministro Terzi l’11 marzo 2013 che
prevedeva in assenza di risposte dell’India di portare avanti un Arbitrato
Internazionale ed in attesa di una risposta indiana non far rientrare a Delhi i
due Fucilieri di Marina in quel momento ancora in Italia.
Intendimenti quelli dell’Ambasciatore
Terzi cancellati da altre decisioni prese dall’allora Presidente del Consiglio
Senatore Mario Monti che oltre a riconsegnare i due Marò a Delhi, rinunciò
all’arbitrato internazionale. Decisione peraltro mutuata dal successivo Governo
presieduto dall’Onorevole Letta.
Con l'invio della nota, chiarisce il
Ministro "si apre una fase nuova, che esaurisce la fase in cui ha operato
Staffan De Mistura, che voglio ringraziare a nome del governo per la dedizione
e l'instancabile impegno con cui ha
seguito la vicenda".
La Mogherini aggiunge ancora che la nuova
fase "necessita di nuove figure e stiamo definendo la composizione di
un collegio di esperti, sotto la guida di un coordinatore", annunciando che "alla luce della fase che
si apre in India con le elezioni, abbiamo deciso di far rientrare a
Delhi l'ambasciatore Daniele Mancini, che era stato richiamato
dal precedente governo" e la cui presenza a Roma "in queste settimane
ho trovato personalmente molto utile per il contributo che ha dato", ma
"ora è utile che torni in India".
Personalmente leggo con soddisfazione le
parole del Ministro Mogherini alle quali si aggiungono quelle riportate nella
stessa Agenzia e riferite al Ministro della Difesa Pinotti.
Il Ministro della Difesa, infatti, fa sentire la voce
dichiarando "Non più
disponibili a un processo indiano, subito arbitrato" ribadendo che "non siamo più disponibili ad accettare un processo indiano di cui non
riconosciamo la validità riteniamo
di avere la giurisdizione sul fatto e vogliamo che ci venga riconosciuta. Ci
sarà un processo ma non dovrà tenersi in India, siamo ancora aperti a discutere
con gli indiani ma non sembra che dall'altra parte ci siano orecchie attente",
quindi, "non c'è
rimasta altra via che ricorrere allo strumento dell'arbitrato internazionale obbligatorio
ai sensi della convenzione dell'Onu sul diritto del mare". Parole determinate e coerenti con quanto
viene fin dall’inizio della vicende scritto e ripetuto molto modestamente da
chi come il sottoscritto è impegnato a seguire la sorte dei nostri Marò e dallo
stesso Ambasciatore Terzi in più di un’occasione.
Incisive parole che lasciano ben sperare
anche se per taluni aspetti colgono di sorpresa in quanto almeno concettualmente
in parte diverse dal commento del dott. Amati ad un articolo del 18 aprile di Maria G. Maglie
pubblicato da Libero. Il Capo Ufficio Stampa
scrive fra l’altro “….I termini della vicenda sono ben noti e chi non
abbia come obiettivo di speculare politicamente sulla pelle dei marò …..” ed
ancora si richiama alla riservatezza “imprescindibile in casi come questo”.
Probabilmente una inversione di tendenza
anche indotta dalle parole della Maglie nel suo articolo del 18 u.s. che tanto
sdegno hanno suscitato nel dott. Amati ed in quelle della nota di risposta
della giornalista alla puntualizzazioni del Capo Uffici Stampa del MAE. La
Maglie il 22 aprile scriveva “Spero di sbagliarmi, ma l’impressione è netta:
solo chiacchere, niente ambasciatore in Sede, marò ancora di più abbandonati”
Una sollecitazione continua perché la
vicenda fosse affrontata decisamente che sembra stia finalmente ottenendo i
suoi effetti molto più concreti rispetto alle ripetitive assicurazioni dell’ex
inviato speciale dott. de Mistura pronto a tirare fuori “assi dalla manica” che
però dopo 26 mesi rimangono ben celati, forse nel rispetto della “imprescindibile
riservatezza”.
Fonte :http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Maro-Mogherini-Ora-nuova-fase-la-vicenda-diventa-internazionale_321472532404.html
1 commento:
Generale,preferisco rimbalzare il suo commento senza aggiungere verbo.... purtroppo non ho dispensa da levataccia all'alba per accogliere dieci figlioletti delle famiglie winchester o reminghton sulla mia povera pelle. per rispetto della sua persona e della sua proprietà soprassiedo da qualsiasi considerazione. al suo fianco,come sempre in questa interminabile battaglia; PER MARE PER TERRAM. giovanni angelo arcadu
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