mercoledì 28 maggio 2014

Marò : l’Italia sceglie esperti legali inglesi


Solo poche righe per sottolineare il disappunto come italiano sulle scelte che vengono fatte per tutelare e risolvere, secondo la motivazione ufficiale,  la vicenda dei due Fucilieri di Marina.

 

Ieri un’Agenzia ci informa, infatti, che la Ministro degli Esteri Mogherini ha nominato un "comitato dei giuristi" che si occuperà  della "nuova fase" di internazionalizzazione del caso dei due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

 

La Ministro ci dice anche che "Abbiamo insediato il comitato di giuristi che sta seguendo  la nuova fase, c'è stato un primo incontro con le famiglie. Il lavoro continua in modo molto diretto e costante, quotidiano. Il team è guidato da Sir Daniel Behtlehem, ex capo del servizio giuridico del Foreign Office, uno dei maggiori esperti di diritto internazionale e che ha una grande esperienza sul campo. Il gruppo è al lavoro da diverse settimane".

 

Non entro nel merito delle decisioni istituzionali, ma non posso esimermi dall’esprimere meraviglia sul fatto che nonostante  la Difesa e gli Esteri dispongano di strutture organiche deputate proprio a risolvere i problemi legali, e sebbene in Italia ci siano egregi accademici esperti di diritto internazionale secondi a nessuno, si sente la necessità di assegnare la direzione del Gruppo di Lavoro in questione all’ex responsabile del servizio giuridico del Ministero degli esteri inglese.

 

Sir Daniel Behtlehem, che  dal maggio 2006 al maggio 2011 è stato il principale Consigliere Giuridico del Regno Kingdom Foreign & commonwealth Office e dal cui  CV , comunque, (http://www.biicl.org/files/5184_cv_-__daniel_bethlehem.pdf) non emerge una peculiare esperienza nel settore del Diritto o convenzioni internazionali sulla navigazione.

 

Probabilmente, invece, un internazionalista italiano esperto in Diritto del Mare avrebbe meglio coordinato gli esperti incaricati di risolvere il problema.

 

In ogni caso, senza entrare nel merito, si fa osservare che le decisioni della Ministro inducono a pensare che non ritenga affidabili le professionalità specifiche italiane,  per cui se così fosse sarebbe auspicabile che nel quadro del riassetto della Pubblica Amministrazione in corso, la Mogherini consigliasse al Premier di rimodulare in primis il Servizio per gli Affari Guridici del MAE ed a seguire tutte le strutture di natura legale operative  negli altri Ministeri, rivedendo anche gli organici delle cattedre di Diritto Internazionale e della Navigazione previste nelle Università di Stato.

 

In questo caso e tenuto conto dei risparmi in termini economici che lo Stato potrebbe ottenere,  il ricorso a expertise non italiana sarebbe sicuramente più accettabile e giustificato.   

 

Fernando Termentini, 28 maggio 2014 - ore 12,30

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