L’arroganza indiana sta superando ogni limite e la sudditanza
italiana verso Delhi è ormai vergognosa. Il nostro Stato non esiste più al
punto tale che in segno di lutto le Bandiera nazionale dovrebbe essere
ammainata a “mezza asta” fino a quando i
nostri Leoni del S.Marco non facciano rientro in Italia.
E’ nauseante, invece, che
nessuno a livello politico ed Istituzionale assuma una posizione ferma ed è altrettanto
vomitevole che ancora non si decida di attivare l’Arbitrato e portare la vicenda al giudizio di una Corte
Internazionale che una volta per tutte si esprima sulla vicenda.
Personalmente ho il voltastomaco constatando che si preferisce,
invece, continuare a percorrere una strada che dopo tre anni è diventata un
pantano, mentre Salvatore Girone seguita ad essere ostaggio dell’India e Massimiliano Latorre
in aprile dovrebbe rientrare a Delhi.
Non credo di peccare di arroganza affermando che nessuno Stato del
mondo avrebbe accettato una situazione talmente assurda da sembrare un racconto
fantasioso e di cui, invece, lo Stato è responsabile avendola di fatto avviata
con la vergognosa decisione presa il 22 marzo 2013, quando i due Fucilieri di
Marina furono rimandati in India.
Con quale coraggio, mi chiedo, il nostro Parlamento continua a votare
missioni all’estero e forse si prepara ad autorizzare un intervento in Libia,
pur essendo consapevole di non essere in grado di garantire ai propri soldati
ciò che il Diritto internazionale
e pattizio assicurano loro. Forse rispettando una tradizione
tutta italiana, quella “dell’armiamoci e partite” come già avvenuto purtroppo
molte volte, anche in un recente passato
quando a suo tempo si affermò di non conoscere il pericolo dell’impiego dell’Uranio
Impoverito nei Teatri Balcanici, affermando di non aver ricevuto in tal senso
informazioni né dagli USA né dalla NATO.
I possibili motivi ce li spiega in un recente articolo l’Avvocato Mauro Mellini , intitolato
“MARO’: STA PASSANDO LA
LINEA PISTELLI ?”. In vari passi dello scritto l’autore fa
precisi riferimenti che dovrebbero aiutare a capire. Richiama alla memoria “La
promessa del neopresidente Mattarella che tutto sarebbe stato fatto per
“portare a casa i nostri Marò”, sottolineando “pare sia destinata a fare da
copertura, come la fece la sciagurata cerimonia del ricevimento al Quirinale da
parte di Napolitano risposta al tradimento del “ripiegamento” dalla linea del
già adottato rifiuto di riconsegnarli agli Indiani” e ricordando “un secondo,
vergognoso, definitivo epilogo della vicenda, corrispondente, in pratica,
all’adozione della “linea” del viceministro degli Esteri del Governo Letta
nonché “responsabile Esteri del P.D.” Lapo Pistelli: lasciarli condannare dagli Indiani “ad una pena inferiore ai setti
anni” che, poi, cortesemente, gli Indiani ci incaricherebbero di far
scontare a quei poveracci nelle nostre accoglienti galere.”
Un silenzio gelido è caduto sulla vicenda, scrive l’autore ed io
aggiungerei solo l’India alza la voce, e dispone come meglio gli aggrada, additando
al mondo l’inconsistenza dell’Italia.
E’ oramai evidente, continua l’autore, “ che da parte del nostro
Governo si fa di tutto e di più perché il processo Indiano sia consumato alla
chetichella. Quattro strilli quando si saprà della condanna (con frasi
consolatori perché è stato riconosciuto che si è trattato di omicidio colposo e
non è stata applicata la pena di morte) e poi, magari, il trionfalistico
starnazzare di Renzi e di Gentiloni perché si otterrà che i Marò vengano in
Italia. In galera.”
“Ogni giorno che passa”, sottolinea l’Avvocato Mellini, “appare la
volontà di abbandonare i Marò alla mercé di una bislacca giustizia Indiana, si
fa avanti sempre più concreto e prepotente il sospetto che in realtà qualcuno
in Italia abbia volentieri “prestato” la “E. Lexie ”, l’aggressione da essa subita, e, quel
che è peggio, la sorte e le persone dei nostri Militari, come alibi ai partner
di lucrosi affari e di maneggi di tangenti miliardarie per coprire un atto di
brutalità della guardia costiera Indiana. Un inverecondo “prestito”, magari
sfuggito di mano fin dall’inizio a chi lo aveva concepito, richiesto e
consentito, per l’esplodere della xenofobia nello Stato del Kerala della
confederazione Indiana (comunista).”
“Un sospetto atroce del quale vorremmo poterci vergognare, ma che
i nostri ineffabili governanti, quelli del Governo Monti, di quello Letta e di
quello Renzi sembra facciano di tutto per impedircelo e convincerci che non si
tratta di un nostro cedimento alle solite “dietrologie”.
Parole taglienti quelle di Mauro, ma vere e concrete alle quali mi
unisco per ricordare al nuovo Presidente della Repubblica Mattarella le Sue
parole sui Fucilieri di Marina pronunciate all’atto del Suo insediamento al
Quirinale, pregandolo di far sentire la Sua voce di Capo delle Forze Armate pretendendo
che sia difesa l’onorabilità di chi difende in uniforme l’Italia ed esigendo che
sia sollevata la coltre di copertura che da tre anni nasconde di fatto un vero
e proprio delitto, quello di aver riconsegnato al giudizio indebito di un Paese
Terzo concittadini in uniforme, a cui lo Stato aveva assegnato il compito di
difendere i propri interessi.
Nello stesso modo aggiungo, unendomi al pensiero dell’amico Mauro,
che sarebbe ora che i nostri mezzi di comunicazione dimostrino di essere tali,
rompendo il silenzio imposto e la smettano di coprire quella “Secret Diplomacy”
invocata dal Governo, magari per
spacciarla poi come un successo dell’Esecutivo.
3 commenti:
condivido al 100%, anzi, vorrei fare una correzione di quanto detto all'inizio, ovvero, la nostra bandiera, anziché metterla a mezz'asta la dovremmo ammainare, purtroppo. Da come tutto questo si svolge mi vien da dire che solo pochi hanno ben in mente cosa è la nostra bandiera !
Caro Generale, condivido pienamente il suo sfogo.
Non penso che un altro governo europeo per non menzionare gli USA, si sarebbe lasciato mettere in una situazione tanto ridicola e umiliante, lasciando dei nostri militari abbandonati per tanto tempo senza portare la vicenda al giudizio di una Corte Internazionale.
PIENAMENTE D'ACCORDO CON IL SIG. GENERALE. CREDO CHE SIA GIUNTO IL MOMENTO DI ROMPERE LE RELAZIONI DIPLOMATICHE, ECONOMICHE, COMMERCIALI CON L'INDIA E DI INVIARE UN TEAM DI TESTE DI CUOIO PER RIPRENDERCI MASSIMILIANO E NON FAR RIPARTIRE SALVATORE.
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