Ripropongo una mia modesta analisi pubblicata oggi sul giornale online "INTERRIS" (http://www.interris.it/2015/04/09/53519/intervento/lisis-ora-minaccia-leuropa.html), in quanto considero il problema quanto mai attuale e che non può essere in alcun modo sottovalutato.
__________________________
L’ISIS si sta trasformando in una realtà complessa. Non più
un’accozzaglia di fanatici jihadisti ma una vera e propria struttura che minaccia
sempre di più l’Europa avvicinandosi ai sui confini da Occidente e da Oriente.
Le truppe del Califfato ormai si affacciano sulle rive del
Mediterraneo dalla Libia e dalla Siria dove stanno consolidando le loro
posizioni avendo raggiunto la periferia di Damasco ed occupato il campo
profughi di Yarmouk dove giungono notizie di esecuzioni sommarie.
Ormai non si può più parlare di minaccia isolata di gruppi di
fanatici jihadisti che può essere rapidamente eliminata bombardandola dall’alto.
Piuttosto il problema va analizzato sul piano globale perchè il Califfato sta
diventando giorno dopo giorno il riferimento politico ed operativo di altre organizzazioni
eversive.
Un’aggregazione accumunata dall’odio verso l’Occidente ed in
particolare nei confronti del mondo cattolico, che rapidamente si consolida sul
piano militare
arruolando simpatizzanti in tutto il mondo e sotto il profilo politico,
coagulando nel suo interno altre organizzazioni con vocazione jihadista.
La prima e forse più importante Al Qaeda il cui Capo Ayman al-Zawāhirī ha pubblicamente manifestato l’intenzione di sciogliere la
vecchia struttura originata da Bin Laden
e confluire nel Califfato per rivitalizzare la jihad terroristica contro
l’Occidente.
Una decisione strategicamente importante e che potrebbe minacciare
la sicurezza internazionale e che è, peraltro, seguita da altri gruppi
eversivi, quali :
-
gli Al-Shabaab (i
Giovani", parola originata dall'arabo al-Shabāb,
La Gioventù), operativi in Somalia, autori il 2 aprile della strage di
studenti nel Campus universitario di Garissa
in Kenia dove almeno 148 persone sono state massacrate, per lo più studenti
cristiani;
-
i Boko Haram (letteralmente significa «l'istruzione occidentale è
proibita»), organizzazione terroristica jihadista
diffusa nel nord della Nigeria.
-
Al
Qaeda nel Magreb (AQIM), un Gruppo
salafita per la predicazione e il combattimento, nato negli anni novanta, nel corso della guerra civile algerina con lo scopo di istituire
in Algeria, già 20 anni orsono, uno stato islamico. Gruppo terrorista che ha avuto
un ruolo non secondario nella guerra civile
in Mali.
Il quadro di situazione che si delinea diviene, quindi, ogni
giorno più complesso ed aumenta la
minaccia latente nei confronti dell’Europa che per posizione geografica è a
ridosso delle aree geostrategiche presidiate dall’ISIS e dai possibili alleati.
Una
minaccia che incombe ormai sul piano globale e si richiama a principi estremi
in cui è dominante la regola che devono
essere cancellate le vestigia delle millenarie culture che ci hanno preceduto e
cancellata, con veri e propri atti di
genocidio, l’esistenza dei cristiani.
Di
fronte a questi scenari è d’obbligo
reagire non solo a parole, per difendere
i cristiani sparsi nel mondo e non permettere all’ISIS di continuare a distruggere
i resti della storia millenaria del
mondo e riaffermare i diritti guadagnati nei secoli dall’umanità. Primo fra
tutti quello di scegliere la propria religione e la parità di diritti fra
uomini e donne.
Se
per ottenere tutto ciò ci fosse bisogno anche dell’uso delle armi non bisogna
esitare ricordando che la stessa
Chiesa Cattolica riconosce che “Dalla
difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la
conservazione della propria vita; mentre l'altro è l'uccisione dell'attentatore
». « Nulla impedisce che vi
siano due effetti di uno stesso atto, dei quali uno sia intenzionale e l'altro
preterintenzionale » (San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II,).
La
legittima difesa, quindi, oltre che un
diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di
altri e la difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in
stato di non nuocere.
Nessun commento:
Posta un commento