giovedì 10 ottobre 2013

La NIA verrà in Italia per espletare le sue funzioni


Qualcuno griderà alla vittoria e trattenendo il fiato per “tirare indietro e fuori il petto” si presenterà a breve di fronte alle telecamere per dire “uomini di poca fede ve lo avevo detto, così si fa”!

Oggi infatti il quotidiano indiano  The Economic Times  scrive che l'India invierà  a Roma una missione della polizia investigativa Nia per interrogare quattro altri fucilieri di Marina. In questo modo si risolverebbe l'impasse che impedisce la chiusura delle indagini sull'incidente.

Un compromesso il cui maggior sponsor come noto è il Commissario di Governo dott. de Mistura che credo a breve se la notizia fosse confermata, darà fiato alle trombe per informarci e proporci questa che sembra una vittoria italiana, ma che di fatto rappresenta l’ennesima sconfitta  attraverso un’ulteriore cessione di quel poco di sovranità nazionale che ancora abbiamo.  

Un iter che comunque non sarà semplice. Infatti il "Times of India" ci informa che in ambito di amministrazione centrale di  Delhi permangono posizioni divergenti.  Il ministro degli Interni Sushilkumar Shinde che continua a sostenere la fermezza della Corte suprema in completo disaccordo con Il Ministro degli Esteri Salman Kurshid che “diplomaticamente” vorrebbe contribuire a far sì che si attenui la tensione diplomatica tra le due Nazioni.

Una cosa è certa, stiamo aprendo le porte ad un’Agenzia investigativa di uno Stato terzo esperta in antiterrorismo, per permettere di interrogare sul suolo nazionale 4 militari italiani sospettati di essere coinvolti in vicende accadute mentre difendevano in acque internazionali la sicurezza del territorio italiano. Un altro cedimento italiano che anche in questo caso dimostra la non volontà di pretendere la garanzia dell’immunità funzionale ai nostri militari con un messaggio assai deviante nei confronti di tutti coloro che in uniforme stanno difendendo gli interessi italiani in aree del globo a rischio.  

Un parere, il nostro,  che emerge dopo aver acquisito notizie attraverso la stampa estera in quanto ormai  siamo abituati ad aggiornarci sulla sorte dei nostri Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone solo ed esclusivamente leggendo o ascoltando  media indiani.

 Una costrizione voluta e gestita da chi invece in Italia dovrebbe aver aperto da tempo un canale comunicativo specifico in cui canalizzare un flusso continuo di informazioni sulla vicenda. Il Ministro degli Esteri che dopo aver aperto uno spazio sulla sua pagina del social network Facebook ne ha subito disposto la chiusura e continua a tacere proponendo sempre di più  una Farnesina tagliata fuori dai giochi.

Roma 10 ottobre 2013 - ore 15,30

 


 

1 commento:

Antonio Seraglia ha detto...

Una serie di "poor decisions" non può altro che produrne altre, generalmente fino alla catastrofe..Oltre a un possibile(speriamo!!!)rientro da condannati(chissà quando), l'altro enorme danno/catastrofe è quello evidenziato, la perdita della sovranità e dignità nazionali!...Secondo me solo qualcosa di "forte", a danno dell'India, potrebbe forse risollevarci, che non sia, prego, la catastrofe per i due nostri carissimi Fucilieri!!!