Qualcuno
griderà alla vittoria e trattenendo il fiato per “tirare indietro e fuori il
petto” si presenterà a breve di fronte alle telecamere per dire “uomini di poca
fede ve lo avevo detto, così si fa”!
Oggi infatti il quotidiano indiano The Economic Times scrive che l'India invierà a Roma una missione della polizia
investigativa Nia per interrogare quattro altri fucilieri di Marina. In questo
modo si risolverebbe l'impasse che impedisce la chiusura delle indagini
sull'incidente.
Un compromesso il cui maggior sponsor come noto è il
Commissario di Governo dott. de Mistura che credo a breve se la notizia fosse
confermata, darà fiato alle trombe per informarci e proporci questa che sembra
una vittoria italiana, ma che di fatto rappresenta l’ennesima sconfitta attraverso un’ulteriore cessione di quel poco
di sovranità nazionale che ancora abbiamo.
Un iter che comunque non sarà semplice. Infatti il
"Times of India" ci informa che in ambito di amministrazione centrale
di Delhi permangono posizioni
divergenti. Il ministro degli Interni
Sushilkumar Shinde che continua a sostenere la fermezza della Corte suprema in
completo disaccordo con Il Ministro degli Esteri Salman Kurshid che
“diplomaticamente” vorrebbe contribuire a far sì che si attenui la tensione
diplomatica tra le due Nazioni.
Una cosa è certa, stiamo aprendo le porte ad un’Agenzia
investigativa di uno Stato terzo esperta in antiterrorismo, per permettere di
interrogare sul suolo nazionale 4 militari italiani sospettati di essere
coinvolti in vicende accadute mentre difendevano in acque internazionali la
sicurezza del territorio italiano. Un altro cedimento italiano che anche in
questo caso dimostra la non volontà di pretendere la garanzia dell’immunità
funzionale ai nostri militari con un messaggio assai deviante nei confronti di
tutti coloro che in uniforme stanno difendendo gli interessi italiani in aree
del globo a rischio.
Un
parere, il nostro, che emerge dopo aver
acquisito notizie attraverso la stampa estera in quanto ormai siamo abituati ad aggiornarci sulla sorte dei
nostri Fucilieri di Marina
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
solo ed esclusivamente leggendo o ascoltando
media indiani.
Una costrizione voluta e gestita da chi invece
in Italia dovrebbe aver aperto da tempo un canale comunicativo specifico in cui
canalizzare un flusso continuo di informazioni sulla vicenda. Il Ministro degli
Esteri che dopo aver aperto uno spazio sulla sua pagina del social network
Facebook ne ha subito disposto la chiusura e continua a tacere proponendo sempre
di più una Farnesina tagliata fuori dai
giochi.
Roma 10
ottobre 2013 - ore 15,30
1 commento:
Una serie di "poor decisions" non può altro che produrne altre, generalmente fino alla catastrofe..Oltre a un possibile(speriamo!!!)rientro da condannati(chissà quando), l'altro enorme danno/catastrofe è quello evidenziato, la perdita della sovranità e dignità nazionali!...Secondo me solo qualcosa di "forte", a danno dell'India, potrebbe forse risollevarci, che non sia, prego, la catastrofe per i due nostri carissimi Fucilieri!!!
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